Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

TRIAGE duepuntozero

Switch to desktop

Realta' Isis

Domenica, 14 Settembre 2014 13:25

L'Isis conta su un organico molto eterogeneo composto da ex militari e specialisti provenienti dall'area islamista estrema mediorientale asiatica ed europea, oltre a loro hanno aderito al Califfato anche non esperti che reclutati attraverso i noti canali pseudo-religiosi, dopo un breve addestramento (da tre a sei mesi a seconda delle esigenze) vengono inseriti nelle file dei ribelli; fare una stima esatta del numero degli appartenenti è attualmente impossibile, tuttavia si può ipotizzare un numero che oscilla tra i 28.000 ed i 40.000 uomini.

Published in Medio Oriente

SIRIA IN STALLO

Giovedì, 05 Giugno 2014 20:06

Con una guerra civile che imperversa dal 2011, il bilanciamento tra le forze in gioco sembra non aver mutato radicalmente le sue forme: uno stallo politico-militare che né le forze lealiste né quelle ribelli sembrano in grado di forzare.

Ora, abbandonando ogni retorica, è chiaro che, in termini di sicurezza internazionale, una Siria in stallo è una Siria più sicura. Chi la ritenesse un'affermazione errata o fuori luogo, per leggerne la veridicità, non dovrebbe far altro che provare a immaginare i potenziali scenari alternativi.

Published in Medio Oriente

UN MILIARDO DI VOTI PER BASHAR AL ASSAD

Martedì, 03 Giugno 2014 16:21

(Oggi, 3 Giugno 2014, la Siria è pronta per le prime elezioni presidenziali a più candidati della sua storia, denunciate dall’opposizione come farsa. La sfida è a tre, Bashar al Assad, Maher al Hajjar e Hassan al Nouri)

BACKGROUND: un punto sulla situazione

Published in Medio Oriente

Che distruggere l'arsenale chimico siriano fosse una missione complessa non è mai stato messo in dubbio ma, al momento, la situazione s'è fatta più complicata del previsto. I primi problemi sono emersi nel mese di dicembre quando l'OPAC si affannò nel cercare un modo di distruggere parte del suddetto arsenale e nessuno stato o ente privato volle farsi carico dell'onere; così l'OPAC è stata costretta a risolvere la "crisi" riesumando un'opzione precedentemente accantonata: distruggere il materiale chimico in acque internazionali a più riprese. Un secondo grande problema è emerso sul finire del 2013 sconvolgendo la tabella di marcia che l'Organizzazione si era prefissata: secondo i piani approvati nei mesi precedenti, entro il 31 dicembre 2013 gli elementi chimici più pericolosi avrebbero dovuto lasciare la Siria, tuttavia qui hanno fallito a causa delle cattive condizioni climatiche e dei continui scontri tra le truppe di Assad e i gruppi ribelli nel quadro di una interminabile guerra civile. Ora la macchina si è rimessa in moto ma i presupposti non sono dei migliori. 

Published in Medio Oriente

In Siria, il processo di smantellamento dell'arsenale chimico siriano si è svolto, a oggi, senza intoppi. La prima fase è terminata con successo il 21 settembre scorso quando il regime consegnò all'OPAC (Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche) l'inventario del proprio armamentario. La seconda fase, quella relativa la sua verifica, distruzione e disattivazione è ora entrata nel vivo, ma con una grande incognita. L’OPAC ha annunciato che le attrezzature per la produzione di armamenti chimici sono state distrutte e che tutto l’arsenale di cui il regime ha dato comunicazione – che secondo il portavoce dell'organizzazione Christian Chartier ammonta a «1000 tonnellate di agenti chimici utilizzabili per preparare armi, e 290 tonnellate di armi chimiche» già pronte – è stato sigillato dagli ispettori; tuttavia non è per nulla chiaro dove quest’arsenale potrà essere distrutto.

Published in Medio Oriente

A fine settembre 2013, i 15 Membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno approvato all'unanimità una risoluzione che impone al regime siriano lo smantellamento del proprio arsenale chimico entro la metà del 2014. Una novità importante nel quadro di una guerra civile che insanguina il Paese da oltre due anni. Eppure, sopravvalutarne la portata sarebbe un errore.

Published in Medio Oriente

LA TESTA DEL SERPENTE

Giovedì, 17 Ottobre 2013 23:12

Le parole del re dell’Arabia Saudita Abdullah sono il nostro spunto per cercare di capire le problematiche di natura settaria che animano la politica, ma non solo, Mediorientale.

Il re Abdullah, riferendosi all’Iran, secondo dati WikiLeaks, si è espresso in questi termini “ che  Dio ci impedisca di cadere vittime del loro male” ed ha aggiunto che Washington dovrebbe “tagliare la testa del serpente”.

Published in Medio Oriente

«Sulla base delle prove raccolte [...] la conclusione è che il 21 agosto 2013 sono state utilizzate armi chimiche nel conflitto in corso nella Repubblica Araba di Siria, anche contro civili, compresi bambini. [...] I campioni ambientali, chimici e medici che abbiamo raccolto forniscono prove chiare e convincenti sull’uso di razzi superfice-superfice contenenti l’agente nervino Sarin». Queste sono le conclusioni tratte dagli ispettori dell’ONU nelle quarantuno pagine dell’attesissimo rapporto sulla strage di Damasco dello scorso agosto.

Published in Medio Oriente

La tattica di rendere la Guerra illegittima

Martedì, 17 Settembre 2013 18:38

Soltanto con l’adottare la minaccia militare, l’America è stata capace di spingere la crisi siriana verso una  fase  di presenza internazionale determinante.

L’uso di armi chimiche  è stata la scintilla che poteva portare  la guerra  verso un intervento esterno. 

L’asse russo nel suo contempo  ha adottato una strategia che mira a privare gli Stati Uniti da eventuali legittimi motivi per lanciare un attacco contro la Siria.

Published in Medio Oriente

“Un’Odissea marziana”, così Stanley Weinbaum intitolò un proprio romanzo di fantascienza nel 1994. Curiosamente, con le stesse parole si potrebbe presentare la vicenda di Domenico Quirico

Scomparso in Siria il 9 aprile, tornato a casa il 9 settembre: Quirico è alla fine libero. Cinque mesi trascorsi nelle aride terre siriane, in quella che lo stesso giornalista ha definito come «una sorta di Odissea»; una lunga reclusione trascorsa «tra bombe, fughe e umiliazioni». Per il corrispondente de La Stampa è stato come vivere sul Pianeta Rosso: «è come se fossi vissuto per cinque mesi su Marte. E ho scoperto che i marziani sono cattivi [...] In prigionia? Non mi hanno trattato bene». Queste sono state le prime parole pronunciate dall’inviato del quotidiano torinese al suo rientro in Italia. 

Published in Italia
Pagina 5 di 8
FaLang translation system by Faboba

Copyright CEOS 2012 - 2015. All rights reserved.

Top Desktop version