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Gli attacchi di Parigi del 13 novembre dimostrano che Daesh si sta muovendo verso una nuova fase, colpendo civili nel corso delle loro attività quotidiane. I diversi attacchi quasi simultanei a Parigi hanno posto le normali attività sotto la minaccia terroristica. Le operazioni hanno colpito uno stadio dove una partita internazionale di calcio si stava disputando, alla presenza del presidente francese, un locale e un ristorante.

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All’inizio del mese, il Presidente francese François Hollande, aveva chiesto al Ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian di "organizzare [...] voli di ricognizione sulla Siria, in vista di eventuali raid contro lo Stato Islamico" (fonte: Sputnik News). Il 16 settembre, lo stesso Ministro ha annunciato che le operazioni aeree potrebbero cominciare nelle prossime settimane, "appena [ci saranno] obiettivi ben identificati" (fonte: Bloomberg). Con questa mossa, quindi, la Francia estenderà dall’Iraq alla Siria il proprio raggio d’azione nella battaglia contro Daesh.

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Bombe Isis in Egitto

Sabato, 22 Agosto 2015 14:12

A quattro giorni dall'approvazione della nuova legge contro il terrorismo, Daesh torna a colpire l'Egitto, con lo scopo di intimorire popolazione e classe dirigente. Le norme approvate prevedono ben 54 misure repressive di contrasto, compresa la pena di morte: era quindi scontato che il califfato facesse sentire la sua voce con un'azione di rappresaglia.

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Gli ultimi gravi sviluppi (politici, di  sicurezza, ecc. ) in Medio Oriente rappresentano una  sfida che  mette in serio pericolo l'identità di questa regione. Inoltre, la nascita di un’atmosfera settaria “etnica-religiosa” aumenta i rischi che nascono soprattutto con il crescente stato della divisione psicologica che ormai domina la mentalità di una gran parte dei cittadini mediorientali.

Tra le sfide più importanti che affronta oggi il Medio Oriente è l’idea dell’impossibilità della coesistenza tra i popoli della regione, il che richiede un ricorso verso la divisione a base religiosa o etnica o anche settaria. Questo significa semplicemente una ricetta complessa che porterà a una frammentazione di lungo termine.

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Con colpevole ritardo il governo turco decide di fare sul serio nel contrasto alle milizie dell'Isis bombardando pesantemente una colonna di terroristi sul confine turco siriano. Fino ad ora un'azione così esplicita non era mai avvenuta; siamo quindi di fronte ad uno spartiacque politico: da oggi la Turchia non avrà più una posizione ambigua nell'opposizione di Daesh.

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Moschee chiuse a Tunisi

Lunedì, 06 Luglio 2015 01:39

Il governo tunisino chiude 80 moschee sperando che questa sia la reazione più efficace all'attacco terroristico di Sousse. Il provvedimento in realtà si presenta superficiale e scarsamente utile al contrasto all'Isis in questo momento. Le moschee dovrebbero invece rimanere aperte ed essere monitorate in maniera assoluta proprio per ricostruire la rete di possibili affiliati e fiancheggiatori di Daesh.

Alla Tunisia manca totalmente un apparato di intelligence capace di prevenire le azioni isolate e di gruppo dei terroristi, mancano informazioni dirette e precise, mancano agenti infiltrati anche nelle situazioni a margine dei pericoli eversivi.

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Nel secondo venerdì di Ramadam Daesh lancia un'offensiva globale in quattro stati e tre continenti. Il Califfo nero vuole dimostrare al mondo che riesce anche senza investire ingenti risorse economiche a colpire ogni obbiettivo ovunque. L'attacco ai turisti nei resort a cinque stelle in Tunisia evidenzia con chiarezza la nuova strategia dell'Isis che vuole distruggere l'economia tunisina per gettare il paese in una profonda crisi economica reclutando così con maggior facilità uomini da utilizzare nella lotta all'occidente. Non bisogna dimenticare che i reclutatori trovano nuovi adepti con estrema facilità nelle aree in forte sofferenza economica dove le disuguaglianze sociali e la povertà sono in aumento.

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SIRIA UPDATE: LA SPARTIZIONE DEL TERRITORIO

Venerdì, 22 Maggio 2015 15:26
La spartizione del territorio siriano La spartizione del territorio siriano TriageDuepuntozero
 

I combattenti dell'Isis hanno catturato la città di Tadmur, situata nel centro del territorio siriano. La località, che si trova sulla principale strada che collega da ovest ad est Homs a Deir Ezzor, rappresenta un'importante conquista strategica per lo Stato Islamico, che ha messo le mani anche sulla base aerea di Palmyra. Il 14 maggio l'IS aveva conquistato la città di al-Sukhna, 70 km a est di Tadmur. La coalizione con base ad Idlib denominata Jaish al-Fatah, frutto dell'alleanza tra membri di Jabhat al Nusra e diversi gruppi di opposizione, ha preso il controllo della base militare di Mastouma, nella provincia di Idlib. 

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Stabilizzazione della Libia

Lunedì, 23 Marzo 2015 12:31

In questo momento una missione standard di peacekeeping è inutile se non negativa per la stabilizzazione della Libia. Il problema oggi è l'emulazione Isis e la mancanza di un governo forte riconosciuto da tutti per far ripartire l'economia. Allora bisogna facilitare la soluzione di questi due problemi con attività di intelligence. Un intervento a terra classico di coalizione creerebbe il caos e porterebbe le tribù non allineate a contrastare gli europei: assisteremmo quindi ad attentati kamikaze e rappresaglie varie. Un vero regalo a Daesh.

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CAOS LIBIA

Martedì, 17 Marzo 2015 15:26

Il capo della politica estera dell’Unione Europea Federica Mogherini sta valutando l’ipotesi di chiedere all’Unione Europea di prendere in considerazione l’invio di soldati in Libia per permettere la formazione di un governo di unità nazionale, ma il piano è per ora accolto con grande scetticismo da parte dei singoli governi dell’UE molto preoccupati per i rischi che esso comporta.

Sarà proprio la prossima riunione dei ministri degli esteri dell’UE che si terrà a Bruxelles questa settimana che potrà attribuire o meno alla Mogherini la facoltà di  elaborare proposte per una possibile missione in Libia.

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