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Medio Oriente

Medio Oriente

Impatti politici e di sicurezza della crisi in Siria sono a rotazione attraverso la regione. Dalla crisi politica in Turchia agli effetti della sicurezza in Iraq e in Libano. I vicini della Siria dovrebbero essere pronti ad affrontare le nuove funzionalità della crisi. La Giordania dovrebbe anche essere pronta ad affrontare vari scenari relativi alla complicazione della crisi in movimento attraverso il confine siriano. 

Domenica, 30 Giugno 2013 23:23
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Undici paesi sembrerebbero pronti a incrementare il proprio aiuto ai gruppi ribelli che combattono il regime di Assad. Questo è quanto emerso dall’ultimo summit del collettivo diplomatico internazionale “Friends of Syria Group” tenutosi a Doha (Qatar) il 21 e il 22 giugno. Rispetto al primo incontro di Marrakech (12 dicembre 2012) al quale presero parte ben 144 paesi, il meeting di Doha ha registrato la partecipazione di soli undici stati; eppure, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Egitto, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi si sono dichiarati pronti e intenzionati a supportare la guerriglia anti regime in termini di rifornimento d’armi ed equipaggiamenti. Per l’Emiro del Qatar Al-Thani rifornire armi ai ribelli è l’unica carta da giocare: «l’uso della forza è necessario per ottenere giustizia», queste le sue parole a summit concluso. La stessa linea pare esser condivisa dal Segretario britannico per gli Affari Esteri William Hague secondo il quale una soluzione politica al conflitto è difficilmente immaginabile: «se Assad e il suo regime pensano di poter eliminare ogni forma di legittima opposizione con la forza, è nostro dovere fornire assistenza a tale opposizione» ha dichiarato Hague, pur sottolineando che al momento Londra non ha espresso una propria posizione ufficiale.

Martedì, 25 Giugno 2013 11:02
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Come il vertice degli "Amici della Siria" inizia questa settimana, contemporaneamente si attende un'intensa ondata d attacchi terroristici in tutta la Siria.  Le aspettative di un intervento militare in Siria si sono ridotti in seguito alle esercitazioni militari "Eager Lion II". Nel frattempo, i paesi dell'Asse americano sono tornati a riunirsi sotto l'ombrello degli "Amici della Siria", per discutere dell'invio di armi ai ribelli in Siria.

Sabato, 22 Giugno 2013 18:59
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The blocking of “Geneva II” by the US should make the whole region more cautious as it prolongs the Syrian crisis and increases the likelihood of the violence breaking across its borders.

This is the same America that signed “Geneva I” and abandoned it some days after by aggravating the tensions within Syria, starting with the battle in Damascus and then Aleppo directly after.

Domenica, 16 Giugno 2013 17:20
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Le odierne elezioni in Iran hanno eletto Hassan Rohani come nuovo capo dell’esecutivo della Repubblica Islamica, ma chi è il nuovo presidente?

Hassan Rohani è nato a Sorkheh nel 12 Novembre 1948. Laureato in legge presso l’Università di Tehran, ha proseguito gli studi in giurisprudenza ottenendo un dottorato alla Glasgow Caledonian University in Scozia. Attualmente  membro del Consiglio del Discernimento e dell’Assemblea degli Esperti, ricoprendo anche il ruolo di direttore del Centro del Consiglio delle opportunità per la ricerca strategica. Politicamente schierato tra le fila dell’ala moderata e centrista. Conosciuto come “lo sceicco diplomatico”, è stato segretario del Supremo Consiglio per la sicurezza nazionale dal 1989 al 2005 e in questa veste, capo diplomatico per le negoziazioni sullo sviluppo nucleare iraniano.

Sabato, 15 Giugno 2013 17:16
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Il governo Obama ha accusato ufficialmente l'esercito di Assad di far uso di armi chimiche nel corso del conflitto che imperversa in Siria da più di due anni. Il regime di Damasco avrebbe quindi superato la "linea rossa" tante volte menzionata da Obama e avrebbe così fornito il pretesto ideale agli USA per intervenire attivamente con la fornitura di armi ai ribelli. Le dichiarazioni del Deputy National Security Advisor alla Casa Bianca, Ben Rhodes, hanno ovviamente attirato le critiche dell'altro grande attore internazionale coinvolto, la Russia. Tramite un tweet,  il presidente della Commissione Esteri della Duma, Alexiei Pushkov, ha smentito categoricamente le affermazioni di Rhodes, archiviandole come pure bugie costruite a tavolino come fu in passato per l'Iraq. 

Analizzando con più attenzione la situazione ci si pone delle domande alle quali sarebbe opportuno fornire risposte adeguate. Se infatti da un lato Washington punta il dito contro Damasco, i dubbi sull'effettivo utilizzo di armi chimiche in Siria rimangono enormi.  

Venerdì, 14 Giugno 2013 18:59
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Alle otto di questa mattina (ora Iraniana) si è conclusa la campagna elettorale per le elezioni presidenziali. Il peso politico dei sei candidati (due candidati si sono ritirati all’ultimo secondo dando il loro supporto ai compagni di partito rimasti in corsa) è abbastanza equilibrato e non si possono quindi fare pronostici, a decidere sarà il voto dei 50 milioni degli aventi diritto e si suppone che si arrivi al ballottaggio che, in caso, si terrà il 21 giugno.  

Giovedì, 13 Giugno 2013 18:52
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Domenico Quirico è vivo. Dopo due mesi di silenzio, da ieri (7 giugno) si hanno notizie del giornalista de La Stampa scomparso in Siria il 9 aprile. È riuscito a mettersi direttamente in contatto con la moglie: una telefonata a casa, uno scambio di parole durato pochi secondi prima che la linea s’interrompesse; pochi importantissimi secondi, sufficienti poter esser certi che Quirico è vivo e sta bene. 

Lunedì, 10 Giugno 2013 10:21
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Ci sono diverse prevedibili conseguenze della battaglia di Al Quseir, in particolare la reazione del gruppo anti-Siria, che spera di migliorare la sua posizione di negoziati prima della venuta di Ginevra II.

Il crescente parlare di dispiegamento di batterie di missili Patriot in Giordania potrebbe essere anche parte di questa tattica. Tuttavia, il parlare di batterie Patriot in Giordania non è nuovo, infatti, può essere già una realtà. 

Domenica, 09 Giugno 2013 19:00
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È risaputo che il sistema politico della Repubblica Islamica dell’Iran, per quanto ben delineato sulla carta, nella realtà è alquanto imprevedibile, negli ultimi 40 anni ci sono state talmente tante svolte e colpi di scena che ormai lo spettatore esterno si aspetta di tutto. La stessa Costituzione dell’Iran è una matassa di contraddizioni: si presenta come una Carta moderna, innovativa, una novità nel campo mondiale e nella storia, infatti la Carta Fondamentale dell’Iran è unica nel suo genere come disse l’ex presidente della Repubblica Rafsanjani: 

Mercoledì, 05 Giugno 2013 10:35
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