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RISK OF NUCLEAR WAR

Mercoledì, 02 Marzo 2022 11:52

Vladimir Putin ha minacciato di usare armi nucleari, ordinando ai suoi militari di mettere in allerta le forze di deterrenza russe in un ultimo sforzo per ottenere la vittoria in Ucraina. Ma dovremmo prendere sul serio le minacce di Putin? O dovremmo liquidarle come un tentativo di bluff. Putin sa che non può perdere questa guerra, quindi se sente che la perderà potrebbe anche prendere in considerazione l'idea di mettere in atto quella “minaccia". L'ultima volta che i livelli di allerta nucleare sono stati aumentati dagli Stati Uniti, e dalla Russia o Unione Sovietica come si chiamava allora è stato 48 anni fa, quando gli Stati Uniti hanno alzato il loro livello di difesa nucleare durante la guerra dello Yom Kippur. Putin domenica ha detto ai suoi massimi funzionari della difesa e militari di porre le forze nucleari in un "regime speciale di combattimento”.  Va detto che la Russia, come gli Stati Uniti, mantengono i loro missili balistici intercontinentali terrestri, o ICBM, in un alto stato di allerta in ogni momento 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, e si ritiene che i missili nucleari installati su sottomarini russi, come quelli americani (ssbn), siano anch’essi in stato di allerta in ogni momento.

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GRUPPO WAGNER

Martedì, 01 Marzo 2022 14:51

Il gruppo Wagner è composto da una squadra di 400 mercenari al servizio di Vladimir Putin, sebbene il Cremlino lo abbia ripetutamente negato, volata in Ucraina, con l'ordine di uccidere Volodymyr Zelensky, direttamente dall'Africa dove ha svolto black operation che il Cremlino vuole vengano eseguite evitando qualsiasi responsabilità diretta. Secondo fonti militari questa forza è già stata pesantemente coinvolta nella fornitura di armi, personale esperto in operazioni speciali e addestramento militare alle milizie filo-russe nell'Ucraina orientale. Il cosiddetto esercito a “noleggio”, presumibilmente gestito dall'oligarca Yevgeny Prigozhin uno stretto alleato del presidente russo che è spesso soprannominato "lo chef di Putin" è stato trasportato in aereo cinque settimane fa e pare gli è stata offerta un'enorme somma per la missione affidatagli, sono molto temuti oltre che per la loro spietatezza anche perché dotati di alta tecnologia che permette loro di “cacciare” le loro “prede” attraverso tracciamenti dei cellulari. Si dice che agenti altamente qualificati in grado di travestirsi con mimetiche ucraine stiano aspettando il via libera dal Cremlino, i loro obiettivi includono oltre a Zelensky anche il primo ministro ucraino Denys Smhial, l'intero gabinetto, il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko e suo fratello Wladimir, entrambi campioni di boxe diventate iconiche figure della resistenza.

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La Russia trova un modo per unire l'Occidente

Lunedì, 28 Febbraio 2022 13:44

Il mondo sta guardando l'aggressivo ritorno a un'atmosfera da guerra fredda mentre la Russia invade l'Ucraina. Gli Stati Uniti e altri paesi occidentali hanno messo in guardia sui piani della Russia per settimane, ma c'è stata pochissima preparazione per contrastare le mosse della Russia.

Il blocco occidentale si comporta più come un'alleanza unita. Negli ultimi anni, la Russia ha fatto affidamento sul fatto che ci sono grandi lacune nelle priorità dei paesi occidentali e sulla mancanza di interesse degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei a tenere il passo con la NATO. L'invasione russa dell'Ucraina è stata l'innesco necessario per focalizzare l'attenzione di tutti e riallineare le priorità.

Il presidente russo Vladimir Putin ha usato molto bene questa mancanza di unità e interesse, sfruttando incentivi e interessi reciproci per indebolire qualsiasi posizione comune anti-russa. Mentre l'apparente unità potrebbe sorprendere un po' Putin, la Germania si sta trattenendo, assumendo una posizione intransigente, in particolare a causa della sua dipendenza dal gasdotto North Stream II per la sicurezza energetica. L'Italia dipende anche, anche se meno, dal gas russo e insieme alla Germania si è opposta all'utilizzo della piattaforma di pagamenti globale SWIFT come parte delle sanzioni contro la Russia.

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Il carisma della vittoria

Lunedì, 28 Febbraio 2022 06:35

Nei regimi totalitari in cui non ci sono meccanismi di controllo e di condivisione democratica sulle decisioni di governo il leader deve essere per forza vincente , il carisma  del capo si fonda, infatti,  proprio sulle vittoria permanente in ogni circostanza ed in ogni luogo.

Putin sa bene che la sua sopravvivenza politica dipende totalmente dal successo della rischiosa avventura che da 5 giorni ha intrapreso e che rischia di fallire a causa di un esercito  demotivato, con  i generali che non hanno preso bene l’ appoggio  ceceno perché non condiviso, con il responsabile della diplomazia sovietica Sergej Lavrov sempre più scollato dalla realtà, con i servizi segreti non autonomi nelle gestione dell’ intelligence, e con una resistenza inaspettata del popolo ucraino.

Oggi si apre una stanza di dialogo reale in cui è possibile trovare un accordo ed uno stop alle operazioni militari, la spinta alla trattativa viene dalla Cina che ha bisogno per i propri interessi di pacificare l’area.

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Kiev resiste

Sabato, 26 Febbraio 2022 23:09

L’invasione russa dell’Ukraina prevedeva operazioni lampo che oltre a distruggere le infrastrutture civili e militari compresa la contraerea Ucraina, aveva come obiettivo primario il controllo totale di Kiev entro 48 ore e la sostituzione dell’attuale governo.

Ad oggi Kiev resiste, l’esercito non si è dissolto, ha invece organizzato una efficace azione di guerriglia urbana coinvolgendo ed armando migliaia di civili riconoscibili da una fascia gialla indossata sul braccio, non siamo, quindi, di fronte ad una improvvisata disperazione di un popolo assediato, sembra invece una lucida organizzazione difensiva che dimostra una tattica di difesa urbana.

I civili saranno efficaci quanto invisibili ai russi, saranno quelle unità volontarie e motivate che potranno fermare le brigate di intelligence sovietiche infiltrate da giorni tra la popolazione Ucraina.

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Ci sono molte domande su come il ritiro americano dall'Afghanistan influenzerà le dinamiche della politica globale. Mentre l'Afghanistan potrebbe non essere più un problema per gli Stati Uniti, la geografia suggerisce che sarà un problema per paesi come la Russia, compresi i suoi vecchi territori, la Cina e l'Iran. In questo contesto, è importante considerare se questi paesi accetteranno passivamente le conseguenze o saranno più proattivi per contenere l'influenza americana altrove.

Anche gli stessi Stati Uniti stanno affrontando alcune difficoltà in seguito al ritiro dall'Afghanistan, che non è stato visto positivamente dagli alleati storici tra cui UE e NATO, che speravano nel ripristino di una certa stabilità per costruire fiducia e credibilità con il cambio di presidente. In effetti, è probabile che la mossa rafforzi i paesi che adottano approcci unilaterali per garantire i propri interessi.

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Spy story

Venerdì, 02 Aprile 2021 06:13

Le giustificazioni della moglie del militare arrestato per spionaggio oltre a non essere congrue trasferiscono la vicenda alla cronaca quotidiana di chi per risolvere i propri problemi economici è disposto a tutto.

5000 € non cambiano la vita ed allora tutto si sposta su altre dinamiche.

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La crisi globale e le sue scosse

Martedì, 17 Marzo 2020 21:32

L’Europa sta affrontando ora il primo esame dopo la Brexit, che ha scosso il sistema e l’assetto europeo, mettendo a dura prova la tenuta dell’idea stessa di un Europa Unita. A questo quadro, già di per sé poco entusiasmante, che ha visto la contrapposizione tra un’idea di Europa unita e quella individualista dell’Inghilterra, si è aggiunto anche il fenomeno della pandemia conosciuta come Coronavirus. 

La pandemia ha messo in rilievo delle problematiche che comunque si erano già evidenziate, anche se in maniera non così evidente, durante i mesi della Brexit o durante le crisi regionali che hanno interessato le regioni mediterranee. Oggi, in un momento di forte difficoltà l’Italia, non ha trovato nell’Unione Europea un’alleata ma piuttosto un muro di diffidenza e scarsa collaborazione. 

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Primo stop al sultano di Ankara

Domenica, 08 Marzo 2020 11:32

La crisi in Siria. Erdogan il Covid 20 dell’ Europa. Come se non bastasse il 19!

Dopo l’annunciato vertice del 5 Marzo, giovedì, la Turchia e la Russia hanno confermato un cessate il fuoco a Idlib, l’ultima enclave dell’opposizione al governo della Siria, accettando, tra l’altro, di stabilire un corridoio di sicurezza con pattuglie di controllo composte di personale di entrambi i paesi. L’annuncio è arrivato dopo un incontro di quasi sei ore tra i leader dei due paesi a Mosca.

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Due gli scenari possibili in Siria: un’affermazione turca oppure una vittoria russo-siriana. In entrambi i casi l’Unione Europea può solo fare da spettatore impotente

La situazione già critica dei migranti che cercano di attraversare le frontiere della Turchia per arrivare in Europa si fa sempre più drammatica. È infatti di stamattina la notizia della morte di un giovane siriano che cercava di forzare il blocco al confine ed è stato, purtroppo, ucciso dalla polizia greca. Il presidente turco Erdogan annuncia che la Turchia non chiuderà più le sue frontiere e che lascerà passare tutti i migranti senza controlli specifici. Una bomba umanitaria che sta facendo il giro delle cancellerie di mezza Europa.

Published in Medio Oriente
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