Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

A+ A A-
23-01-2014

MOSCA ALLA "RICONQUISTA" DELL'EUROPA PERDUTA

Rate this item
(8 votes)

Mosca coprirà circa l'80%[1] dei costi necessari per portare a termine la costruzione di due nuovi reattori (su un totale di quattro già esistenti) nella centrale nucleare ungherese di Paks (città nei pressi di Budapest). Questo è l'accordo che il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro ungherese Victor Orban hanno siglato la scorsa settimana, concludendo una trattativa avviata nel 2009. I termini di suddetto accordo prevedono un finanziamento di 13,7 miliardi di dollari[2] (circa 10 miliardi di euro) grazie ai quali la centrale, gestita dalla MVM Group (società statale) e produttrice del 40% del fabbisogno energetico nazionale, incrementerà sensibilmente la propria capacità produttiva.

Si tratta di una mossa politica, oltre che economica. Certo, la Federazione si è garantita un sostanzioso ritorno economico degli investimenti, ma non meno importante è il loro "ritorno politico": firmando questo accordo, infatti, la Russia ha voluto dimostrare di essere ancora capace di esercitare una certa influenza sui vecchi membri del Patto di Varsavia che ora sono o membri dell'Unione Europea (come l'Ungheria) o orbitano politicamente ed economicamente attorno ad essa. Un'influenza indiretta, sottile e a tratti quasi invisibile, ma di indubbia efficacia.

Se si considerano alcune delle ultime scelte e battaglie politiche portate avanti dal Cremlino (dal braccio di ferro con l'UE per aggiudicarsi la "fedeltà politica" ucraina, al dispiegamento dei missili Iskander nell'enclave di Kaliningrad, al rinnovamento della centrale di Paks), è chiaro che l'obiettivo di Mosca è quello di riconquistare quell'influenza che era solita esercitare sull'Europa orientale, quasi a voler ricordare che Bruxelles non è l'unico centro di potere sul Vecchio Continente.



[1]Fonte: euronews.com.

[2]Fonte: themoscowtimes.com.

 

© Riproduzione Riservata

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

Geoeconomia

Eversione e Terrorismo

Geopolitica

Risorse Energetiche

Cyber Warfare

Copyright CEOS 2012 - 2015. All rights reserved.