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GRUPPO WAGNER

Tuesday, 01 March 2022 14:51

Il gruppo Wagner è composto da una squadra di 400 mercenari al servizio di Vladimir Putin, sebbene il Cremlino lo abbia ripetutamente negato, volata in Ucraina, con l'ordine di uccidere Volodymyr Zelensky, direttamente dall'Africa dove ha svolto black operation che il Cremlino vuole vengano eseguite evitando qualsiasi responsabilità diretta. Secondo fonti militari questa forza è già stata pesantemente coinvolta nella fornitura di armi, personale esperto in operazioni speciali e addestramento militare alle milizie filo-russe nell'Ucraina orientale. Il cosiddetto esercito a “noleggio”, presumibilmente gestito dall'oligarca Yevgeny Prigozhin uno stretto alleato del presidente russo che è spesso soprannominato "lo chef di Putin" è stato trasportato in aereo cinque settimane fa e pare gli è stata offerta un'enorme somma per la missione affidatagli, sono molto temuti oltre che per la loro spietatezza anche perché dotati di alta tecnologia che permette loro di “cacciare” le loro “prede” attraverso tracciamenti dei cellulari. Si dice che agenti altamente qualificati in grado di travestirsi con mimetiche ucraine stiano aspettando il via libera dal Cremlino, i loro obiettivi includono oltre a Zelensky anche il primo ministro ucraino Denys Smhial, l'intero gabinetto, il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko e suo fratello Wladimir, entrambi campioni di boxe diventate iconiche figure della resistenza.

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Il mondo sta guardando l'aggressivo ritorno a un'atmosfera da guerra fredda mentre la Russia invade l'Ucraina. Gli Stati Uniti e altri paesi occidentali hanno messo in guardia sui piani della Russia per settimane, ma c'è stata pochissima preparazione per contrastare le mosse della Russia.

Il blocco occidentale si comporta più come un'alleanza unita. Negli ultimi anni, la Russia ha fatto affidamento sul fatto che ci sono grandi lacune nelle priorità dei paesi occidentali e sulla mancanza di interesse degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei a tenere il passo con la NATO. L'invasione russa dell'Ucraina è stata l'innesco necessario per focalizzare l'attenzione di tutti e riallineare le priorità.

Il presidente russo Vladimir Putin ha usato molto bene questa mancanza di unità e interesse, sfruttando incentivi e interessi reciproci per indebolire qualsiasi posizione comune anti-russa. Mentre l'apparente unità potrebbe sorprendere un po' Putin, la Germania si sta trattenendo, assumendo una posizione intransigente, in particolare a causa della sua dipendenza dal gasdotto North Stream II per la sicurezza energetica. L'Italia dipende anche, anche se meno, dal gas russo e insieme alla Germania si è opposta all'utilizzo della piattaforma di pagamenti globale SWIFT come parte delle sanzioni contro la Russia.

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Il carisma della vittoria

Monday, 28 February 2022 06:35

Nei regimi totalitari in cui non ci sono meccanismi di controllo e di condivisione democratica sulle decisioni di governo il leader deve essere per forza vincente , il carisma  del capo si fonda, infatti,  proprio sulle vittoria permanente in ogni circostanza ed in ogni luogo.

Putin sa bene che la sua sopravvivenza politica dipende totalmente dal successo della rischiosa avventura che da 5 giorni ha intrapreso e che rischia di fallire a causa di un esercito  demotivato, con  i generali che non hanno preso bene l’ appoggio  ceceno perché non condiviso, con il responsabile della diplomazia sovietica Sergej Lavrov sempre più scollato dalla realtà, con i servizi segreti non autonomi nelle gestione dell’ intelligence, e con una resistenza inaspettata del popolo ucraino.

Oggi si apre una stanza di dialogo reale in cui è possibile trovare un accordo ed uno stop alle operazioni militari, la spinta alla trattativa viene dalla Cina che ha bisogno per i propri interessi di pacificare l’area.

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Kiev resiste

Saturday, 26 February 2022 23:09

L’invasione russa dell’Ukraina prevedeva operazioni lampo che oltre a distruggere le infrastrutture civili e militari compresa la contraerea Ucraina, aveva come obiettivo primario il controllo totale di Kiev entro 48 ore e la sostituzione dell’attuale governo.

Ad oggi Kiev resiste, l’esercito non si è dissolto, ha invece organizzato una efficace azione di guerriglia urbana coinvolgendo ed armando migliaia di civili riconoscibili da una fascia gialla indossata sul braccio, non siamo, quindi, di fronte ad una improvvisata disperazione di un popolo assediato, sembra invece una lucida organizzazione difensiva che dimostra una tattica di difesa urbana.

I civili saranno efficaci quanto invisibili ai russi, saranno quelle unità volontarie e motivate che potranno fermare le brigate di intelligence sovietiche infiltrate da giorni tra la popolazione Ucraina.

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Il nuovo governo italiano appena insediato è stato chiaro: le sanzioni alla Russia vanno riviste e l’Ue deve ridiscuterne. Ma facciamo un passo indietro a quando queste sanzioni furono adottate: qual era il fine delle stesse? Si dice che le sanzioni avrebbero dovuto portare ad un generale miglioramento della situazione in Ucraina ma a distanza di ben quattro anni nulla si è evoluto in meglio. La strategia adottata si è rivelata fallimentare ed altamente lesiva specialmente per alcuni stati dell’Ue in prima linea l’Italia. Tutto questo a seguito dell’invasione russa in Ucraina.

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Ukraine: relatively calm situation in September

Wednesday, 07 October 2015 08:12

Since September 1, the situation in eastern Ukraine has been relatively calm. As already clarified in previous analyses, it would have been impossible to witness a full and complete ceasefire. Interestingly enough, according to SMM reports, there were days in which no violations were reported by the SMM (OSCE’s Special Monitoring Mission to Ukraine).

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Ukraine: the political fight continues

Tuesday, 15 September 2015 19:00

A new wave of veiled and cautious optimism has been going along with this September 2015. In late August, Ukrainian and separatist forces reached a tacit agreement on a new truce to be started on September 1st. In most cases, the media have been describing this new ceasefire as holding up. However, OSCE’s Special Monitoring Mission (SMM) reports show that, despite the fact that ceasefire violations drastically decreased since September 1st, fighting sporadically continued (especially around Donetsk on September 5 and 7). So, no doubt that the overall situation in Donbass region is now quieter and safer than it used to be weeks ago, but, there is still much more to be done.

As OSCE Secretary General Lamberto Zannier put it, "the cease-fire now has being holding for more than 10 days and that's good news, because that is opening now the space to make progress on a political level" (source: AP).

 

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Ucraina: la “partita” continua

Thursday, 13 August 2015 14:00

Oltre sei mesi dopo la firma posta sugli accordi di Minsk, la situazione in Ucraina orientale non offre garanzie. Eppure, durante il mese di luglio, è stato registrato un numero di violazioni del cessate il fuoco inferiore rispetto ai mesi precedenti. Una lettura in chiave scettica è, tuttavia, obbligatoria dato il re-intensificarsi degli scontri nelle ultime 24/48 ore. La città di Donetsk e il villaggio di Shyrokyne continuano ad essere epicentro dei “combattimenti” tra le forze ucraine e quelle indipendentiste, e lungo tutta la linea di contatto la tensione resta alta. Inoltre, la popolazione civile continua a far fronte a serie problematiche, quali la mancanza di acqua, energia elettrica, assistenza medica etc.[1]

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The purpose of this short report is to sum up what happened in May and June in Donbass region and to outline the most relevant issues that civilians have to face.

Fighting between Ukrainian Army and DPR-LPR forces aside, people are struggling with:

1-      Lack of water, electricity, gas and fuel;

2-      Presence of mines and/or unexploded ordnance (UXOs);

3-      Economic problems;

4-      Health Care-related issues;

5-      Issues related to civilians’ freedom of movement.

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ONLY THE DIPLOMACY WILL SAVE UKRAINE

Thursday, 18 June 2015 21:40

We have arrived at a critical moment about the interests of Europe and the United States in Ukraine.

The annexation of the Crimea to Russia and the occupation of the Donbass, have irrevocably altered the delicate balance of power in Ukraine at both regional and national level is the relative balance among the most powerful oligarchs in the country.

Ukrainians seem to have little confidence in the current constellation of political leaders and their promises.

For over 25 years the United States has supported the Ukraine on the basis of common values and interests.

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