Il mondo nel quale viviamo, con i suoi mutamenti, gli sconvolgimenti, è teatro di fenomeni altamente complessi che con effetti spesso diversi interferiscono con la nostra quotidianità. Stragi, esplosioni, assalti armati, dirottamenti, agguati e molto altro ancora, rientrano in quel genere di atti, compiuti con fini politici o religiosi, al servizio del terrorismo.
La complessità del fenomeno terroristico è legata alla sua stessa natura. Studiarlo significa esplorare storie di organizzazioni politiche, movimenti religiosi, fanatismi, signori della guerra, traffici internazionali. Analizzare le connessioni tra questi e altri aspetti dei rischi globali è un compito arduo ma mai quanto oggi necessario.
Il vero campo di battaglia del terrorismo è il tessuto sociale nel quale si genera e quello in cui si diffonde, la sua potenza è dettata non solo dal numero di vittime direttamente coinvolte, quanto dagli effetti in grado di generare nella mente del resto del mondo: gli spettatori. La spettacolarizzazione dell'atto, obiettivo quasi primario del terrorista, è favorita oggi più di ieri dall'immensa diffusione dei mezzi di comunicazione di massa. Attraverso la condivisione online di video, comunicati, immagini "terrificanti", il terrorista diffonde il suo messaggio, rivendica le sue ragioni. Il terrorista di oggi è in grado di assistere in diretta all'evento trovandosi anche a migliaia di chilometri di distanza, è sempre connesso all' "altro", sa essere protagonista e spettatore, crea strutture organizzative spesso più simili a multinazionali che a movimenti politici o religiosi.
Triage è consapevole del bisogno di penetrare le basi ideologiche, gli estremismi religiosi e gli interessi finanziari che alimentano il terrorismo. Intende studiare le strutture delle organizzazioni terroristiche che operano su scala globale e locale.
In un mondo sempre più liquido e di difficile interpretazione occorre fornire analisi sempre attuali, dinamiche, adatte all'evolversi degli eventi, analisi che siano in grado di svelare quella che Bounan chiama la "logica del terrorismo". Compito fondamentale per l'analista è l'abbandono di ogni forma di contaminazione soggettiva, predisporre l'osservazione e l'interpretazione degli eventi al massimo grado di apertura mentale, rifiutando luoghi comuni molto spesso radicati anche nella testa dei decision makers. Le politiche degli ultimi anni si sono mostrate spesso superficiali e in alcuni casi lontane dalla realtà. Capire l'"altro" davvero, serve ad intuire la strada da percorrere, ad adottare le contromisure più efficaci.
Studiare il terrorismo nel modo giusto, quindi, permette di valutare i rischi ad esso connessi anche non direttamente. La minaccia terroristica non mette alla prova solo la sicurezza internazionale, la stabilità sociale e politica in molti angoli del globo, ma compromette anche l'operatività di molte realtà aziendali che premono con forza affinché i loro interessi non siano messi a rischio.
Scopo di Triage è quindi fornire chiavi di lettura sempre nuove, avere lo sguardo sempre rivolto al futuro, anticipare gli eventi con la consapevolezza che nonostante i terroristi mirino spesso a stupire e a proporre fatti "nuovi", molte altre volte è possibile prevedere l'evolversi dei fatti con alte probabilità di successo.