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Che la Turchia stia attraversando un periodo in cui le libertà fondamentali non sono tutelate dallo Stato è ormai sotto gli occhi di tutti. Vorrei però che non fosse sotto gli occhi ma davanti agli occhi. Quello che succede in Turchia è inaccettabile.

Umanamente, politicamente, socialmente inaccettabile. Centinaia di persone continuano a condurre la propria pseudo vita “ospiti” nelle carceri turche, senza nessuna protezione né garanzia: senza nessun diritto. Persone incarcerate senza nessun capo di accusa serio e provato, rinchiuse nelle carceri da mesi in attesa di un processo che nella maggior parte dei casi è una farsa.

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La battaglia di Erdogan nel nord della Siria

Tuesday, 15 October 2019 21:28

L'operazione dei militari turchi che rotola nella Siria nord-orientale è una manifestazione della necessità del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di spostare l'attenzione dal crescente caos all'interno del suo Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP). In seguito alla perdita delle recenti elezioni municipali a Istanbul e alla frammentazione del partito da lui fondato, tra cui la caduta con vecchi alleati, Erdogan aveva bisogno di consegnare qualcosa per ripristinare la reputazione dell'AKP e lui stesso per evitare un'ulteriore frammentazione. Quindi, in molti modi, questo conflitto è la battaglia di Erdogan.

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L'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra avere una nuova strategia per il Medio Oriente, che è iniziata con l'annuncio del ritiro degli Stati Uniti dalla Siria. Questa mossa iniziale è stata interpretata come una luce verde per la Turchia per sostituire la presenza americana in Siria, ed è stata vista anche come un modo per ridurre le tensioni che si erano sviluppate tra gli Stati Uniti e la Turchia, che avevano avuto effetti negativi sull'economia turca.

Le tensioni hanno anche innescato una serie di eventi che hanno spinto la Turchia più vicino alla Russia, al punto da considerare l'installazione di missili di difesa russi, contrariamente agli interessi della NATO. La Turchia comprende che non può essere vicina sia agli Stati Uniti che alla Russia, quindi questa mossa dell'amministrazione statunitense è di normalizzare le relazioni con la Turchia, costringendole a fare un passo indietro dal miglioramento delle relazioni con la Russia e l'Iran.

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L’interesse turco per la Grecia

Thursday, 17 May 2018 13:49

Il 17 aprile scorso l’elicottero militare greco con a bordo il Premier greco Alexis Tspras e l’Ammiraglio Capo delle Forze Armate greche Evangelos  Apostolakis in volo da Ro a Rodi è stato affiancato minacciosamente da due caccia da combattimento F16 turchi.

La circostanza ha costretto l’aeronautica Greca a far alzare in volo due veicoli per allontanare i Jet turchi e proteggere l’elicottero del Premier.

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Turchia: Yildirim nuovo Primo Ministro

Thursday, 09 June 2016 19:22

Sul fronte interno si registra un significativo cambio di passo dal punto di vista politico, il ministro dei trasporti Binali Yildirim è stato nominato Primo Ministro turco dall'AKP, il partito di governo. Yildirim succede a Ahmet Davutoglu e rappresenta un elemento di stabilità per l'esecutivo di Ankara, si tratta infatti di un esponente molto vicino alle posizioni politiche del presidente Erdogan. La nomina di Yildirim rafforzerà quindi la posizione di Erdogan, minacciata dalle continue tensioni con il Primo Ministro uscente Davutoglu. Molto probabilmente si assisterà ad un riavvicinamento tra la leadership dell'AKP e il presidente, offrendo un'immagine di unità e sintonia tra le due entità. 

La scelta di Yildirim, fedelissimo di Erdogan, è frutto sia della volontà della presidenza che della larga maggioranza dei membri dell'AKP, requisito ritenuto indiscutibile dal partito per la nomina di un nuovo primo ministro; la nomina di Yildirim inoltre contribuirà a togliere voce agli esponenti del partito più critici alla linea politica promossa da Erdogan. Yildirim, come già anticipato da lui stesso, si impegnerà nel breve termine per introdurre un sistema presidenziale tramite la modifica della costituzione turca, che sarà presentata al parlamento entro metà luglio. Sul fronte estero pesano le tensioni con l'UE, specialmente circa la questione dei migranti. Bruxelles chiede ad Ankara di rivedere le leggi che riguardano il reato di terrorismo come condizione per ottenere l'esenzione del regime dei visti nell'area Shengen per i cittadini turchi, ipotesi rifiutata categoricamente da Erdogan. Ankara però minaccia Bruxelles di non impedire più il passaggio in Europa di oltre 3 milioni di migranti, attualmente in Turchia; questa mossa di fatto potrebbe costringere i paesi europei a cedere su alcune tematiche. Il flusso commerciale tra la Turchia e l'UE ammonta a circa 140 miliardi di euro, in più oltre il 65% degli in-vestimenti in Turchia provengono da paesi europei: questi dati suggeriscono che Ankara non interromperà il processo di adesione all'UE, nonostante continue fasi di stallo e momenti di forte tensione con Bruxelles. Il premier Yildirim si è detto convinto a incrementare il numero dei paesi alleati e di ricostruire proficue relazioni diplomatiche, tuttavia la linea portata avanti da Erdogan lascia presupporre che la Turchia non giungerà a distensioni significative in politica estera nel breve termine; il caso più evidente è quello dei rapporti con Mosca, i due paesi stentano infatti a ristabilire relazioni costruttive. 

Dal punto di vista della sicurezza interna e regionale la Turchia mantiene una posizione di rilievo. Nei primi giorni di giungo il governo ha annunciato il termine delle operazioni antiterrorismo nei confronti dei combattenti del PKK nelle città di Nusaybin, nella provincia di Mardin, e nella provincia di Sirnak. Le attività di re-pressione hanno portato alla morte di circa 1000 combattenti curdi da metà marzo, le tensioni tra governo e PKK erano aumentate notevolmente nel luglio 2015, con la fine del cessate il fuoco tra le parti. Ankara è estremamente preoccupata dal sostegno offerto dalle forze USA ai combattenti delle Unità di Mobilitazione Popolare Curde (YPG) che operano in Siria, impegnate a prendere il controllo della città di Manbij e dell'intero territorio compreso fino al confine con la Turchia; Ankara teme poi la creazione di una regione autonoma curda che attraversa Siria, Turchia, Iraq e Iran, in grado di rilanciare la posizione del PKK. 

Non cessano poi gli attentati nelle principali città turche. Da luglio 2015 sono oltre 200 le vittime di attacchi terroristici in territorio turco, compreso l'ultimo avvenuto il 7 giungo contro un bus della polizia, target preferito dagli attentatori negli ultimi mesi. Il governo punta il dito contro il PKK, trovando così il pretesto per insistere nelle operazioni di repressione nel sud-est del Paese.

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Earlier today, a tactical Russian Sukhoi Su-24 warplane was shot down by two Turkish F-16 jets. Predictably, Russia and Turkey red the episode in opposite ways: according to Ankara, the Russian jet violated its national airspace and ignored all the warning given by the Turkish pilots; according to Moscow, however, its bomber aircraft was flying above Syrian territory near the border and may have been shot down by Turkish artillery.

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Internal Affairs and Immigration

Tuesday, 22 September 2015 00:47

Criminal organizations that traffic in human beings from North Africa, Syria and other countries with no economic and social stability have slowly changed the techniques of management of migration flows.

For about a month, in fact, they have opened their market sad to small entrepreneurs, traders and ordinary citizens who dream of making money on the skin of thousands of people who flee their countries.

In particular, the Syrian refugees who have chosen the corridor turkish from Bodrum takes them to the island of Kos and then in Europe, this new route has developed a thriving market for inflatable boats, life jackets, marine equipment of various kinds, watertight containers for food and electronic means; in short, everything you need for a journey of a few miles, you reach Kos from Bodrum in about an hour's sail at a speed of 15 \ 18 knots.

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Turkey attacks the Isis on Syrian border

Saturday, 25 July 2015 18:34

With improper delay the turkish government decides to get serious in contrast to the militias Isis heavily bombarding a column of terrorists on the border turkish Syrian. So far so explicit action never happened; We are therefore faced with a watershed political: today Turkey has a more ambiguous position of opposition Daesh.

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The failure to reach a political solution in Syria has created chaos and is likely to lead to a new phase of escalation and potential division of the country. This is not the first time such possibilities have existed.

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THE “AEGEAN DISPUTE” CONTINUES

Wednesday, 29 October 2014 21:21

According to the news web-portal Greek Reporter, six Turkish jets F-16 violated Greek airspace for more than 30 minutes (from 01:11 pm to 01:44 pm) on Monday 27[1]. This piece of news, although it hasn’t been confirmed by Hellenic General Staff yet[2] and it hasn’t been reported by main international news agencies, would prove that the so-called “Aegean Dispute” between Greece and Turkey is not over.

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