Sunday morning May 5 Israeli jets struck for the second time in three days, several military facilities near Damascus, killing dozens of soldiers near the presidential palace.
The air raids have hit the Republican Guard bases and an important military research center in Jamraya that according to U.S. sources should be the main plant of chemical weapons in Syria.
At present, it is a wide spread news: Domenico Quirico, Italian reporter for La Stampa, is missing. He left Italy on Friday 5 April headed to Homs (Syria) in order to depicture the atrocity of Syrian civil war. According to the newspaper itself revealed, Quirico waited in Beirut (Lebanon) for his sources and he left the day after (Saturday, 6) toward Syrian frontier. The same day at 6:10 pm he confirmed to his head office he was in Syria and two days later he called home confirming his position to his wife too. Last contact is dated 9 April when he sent a text message to a RAI colleague in which he declared he was on the way toward Homs. No more updates henceforward.
Il Governo e ribelli della Siria si accusano reciprocamente di aver lanciato un attacco chimico nei pressi della città settentrionale di Aleppo martedì 19 marzo, sarebbe il primo uso di tali armi nel conflitto che dura da due anni.
Voci contrastanti su chi effettivamente ha usato armi chimiche.
Il centro militare di Jimraya, impiegato in attività di ricerca, e un convoglio diretto in Libano, il giorno 30/01 sono stati colpiti dall'aviazione israeliana mediante un'operazione aerea in un territorio siriano. Il centro di ricerca è situato a 5km a nord-ovest della capitale ed è controllato dalle guardie presidenziali , vista la vicinanza con la residenza di Assad. Solo in tempi recenti i missili anti-aerei posti nel centro militare sono stati trasferiti in seguito ai continui scontri tra l'esercito governativo e i ribelli nella zona.
La situazione siriana sta divenendo, giorno dopo giorno, una vera e propria polveriera di non facile soluzione per la Comunità Internazionale.
Lo dimostra l’intervento del Consiglio Atlantico, il massimo organo decisionale della NATO, riunitosi ad ottobre su richiesta della Turchia[1], coinvolta direttamente in scontri e colpi di mortaio provenienti dalla Siria e che hanno colpito il territorio turco; anche se non è chiaro se i colpi esplosi provenissero dai lealisti al Governo siriano o dagli insorti al regime.
All’indomani di tali avvenimenti il Parlamento di Ankara ha approvato una mozione parlamentare che autorizza le forze armate turche ad intervenire fin dentro i confini siriani per ristabilire la sicurezza interna.