Mentre il mondo si è concentrato sulla gestione di COVID-19 e le risorse dell'apparato di sicurezza hanno affrontato l'epidemia, trasformando le istituzioni in modo da applicare restrizioni e mantenere le distanze sociali, le minacce alla sicurezza più tradizionali hanno operato con meno pressione e in crescita. Tracciare i segni delle attività terroristiche negli ultimi mesi suggerisce che continuano a operare in tutta la regione, dalla Somalia alla Siria, dalla Libia all'Iraq, all'Egitto, allo Yemen, all'Afghanistan e in tutta l'Asia centrale.
Un kamikaze si fa saltare in aria nella capitale afgana che torna ad essere teatro del terrorismo di Al Qaeda.
Dopo il bliz delle forze speciali americane in Siria che ha portato all’uccisione del leader dell’Isis Abu Sayyaf, l’Italia accoglie una precedente richiesta statunitense ed invia sul fronte iracheno circa 70 uomini provenienti dalla Task Force 45 fatti rientrare da qualche mese dall’Afghanistan.
La scelta italiana si inquadra in una più generale strategia che vede l’utilizzo di “specialisti“ in Siria ed Iraq.
Due caccia italiani AMX basati nell’aeroporto militare di Herat hanno distrutto il 19 maggio scorso un potente ripetitore per comunicazioni radio, posizionato dai talebani nelle alture del distretto di Bakwa.
Il ripetitore era stato localizzato con esattezza dall’intelligence del “ Regular Command West “ e dalle immagini ad alta definizione acquisite dai “ Predator B “ veicoli a pilotaggio remoto.
La cronaca è cruda e sintetica, il mezzo un VTLM Lince è stato oggetto di un attacco da parte di elementi ostili, l’episodio è dell’otto giugno 2013.
Una bomba a mano sarebbe stata lanciata dentro il mezzo militare provocando la morte del militare e il ferimento di altri commilitoni.
La rivendicazione dell'agguato da parte dei talebani, descrive l'azione come un atto coraggioso compiuto da un, “eroico ragazzino afghano di 11 anni che ha lanciato la granata”.
Gli AMX della Task Group “Black Cats” nelle oltre 6000 ore di volo notturne e diurne sono riusciti a fotografare nell’area di influenza ad est di Herat tutti gli itinerari ed i percorsi degli Insurgents permettendo così di completare la cartografia dei corridoi utilizzati dalle forze ostili.
I dati raccolti sono stati elaborati dagli analisti dell’immagine dell’ufficio AZ - ISR che ha successivamente prodotto un utile piano strategico sulla sorveglianza e la ricognizione del quadrante interessato.