Islamabad ha negato qualsiasi ruolo in quell'attacco. Si è trattato del peggior attacco contro i civili nella regione negli ultimi due decenni e del primo grave attacco contro i civili da quando l'India ha revocato l'articolo 370, che ha conferito al Kashmir lo status di semi-autonomia nel 2019. Nelle due settimane successive all’attacco terroristico, entrambe le parti hanno adottato misure di rappresaglia l'una contro l'altra, tra cui l'espulsione di diplomatici, la sospensione dei visti e la chiusura dei valichi di frontiera. Ora i due vicini dotati di armi nucleari si trovano sull'orlo di un conflitto militare in piena regola. Subito dopo gli attacchi indiani, i vertici politici e militari del Pakistan hanno dichiarato che il Paese aveva attivato le sue difese e che i suoi jet da combattimento erano "in volo". I pakistani hanno rivendicato l'abbattimento di cinque jet indiani, tra cui tre Rafale, i moderni aerei da combattimento che l'India ha acquistato dalla Francia negli ultimi anni. Non è la prima volta che i due paesi più grandi dell'Asia meridionale, che insieme hanno una popolazione di oltre 1,6 miliardi, circa un quinto della popolazione mondiale, si scontrano in guerra per la regione del Kashmir. La vera causa centro delle loro tensioni è proprio la pittoresca valle del Kashmir. I due vicini hanno combattuto per il Kashmir che si estende su una superficie di 22.200 chilometri quadrati, tre delle loro quattro precedenti guerre. Entrambi i paesi attualmente controllano parti del Kashmir – con la Cina che ne controlla alcune – ma continuano a rivendicarlo integralmente Il Kashmir è rivendicato interamente da India e Pakistan, ma amministrato solo in parte da ciascuno di essi, poiché furono spartiti dopo l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1947. L'esercito indiano ha soprannominato i suoi attacchi missilistici in Pakistan e nel Kashmir sotto amministrazione pakistana "Operazione Sindoor". Il nome è molto significativo. Sindoor è la parola hindi che significa vermiglio, un pigmento rosso che le donne indù sposate si applicano spesso sulla fronte. Il nome dell'operazione militare indiana è un evidente riferimento al modo in cui gli aggressori hanno sparato alle loro vittime a Pahalgam il 22 aprile. Numerosi resoconti di sopravvissuti hanno descritto dettagliatamente come gli uomini armati abbiano separato i turisti maschi dalle donne, e poi identificato deliberatamente quelli non musulmani prima di ucciderli a colpi d'arma da fuoco, lasciando vedove le loro mogli indù. Il sindur in genere non viene più indossato dopo la morte del marito