Come il vertice degli "Amici della Siria" inizia questa settimana, contemporaneamente si attende un'intensa ondata d attacchi terroristici in tutta la Siria. Le aspettative di un intervento militare in Siria si sono ridotti in seguito alle esercitazioni militari "Eager Lion II". Nel frattempo, i paesi dell'Asse americano sono tornati a riunirsi sotto l'ombrello degli "Amici della Siria", per discutere dell'invio di armi ai ribelli in Siria.
Le esplosioni del 15 aprile a Boston hanno dimostrato, ancora una volta, l’utilità di una corretta gestione delle comunicazioni in una situazione di crisi e hanno dato prova di quanto sia efficace la sinergia tra media tradizionali e i social network, sia come importanti veicoli di notizie dal campo, sia come strumenti per offrire servizi di assistenza e aiuto a tutti coloro che sono alla ricerca di notizie sulle persone coinvolte nell’evento, sia, infine, come mezzi per contenere la crisi.
Siamo una “società del rischio” e questa connotazione ormai unanimemente condivisa, non necessita più di ulteriori spiegazioni in quanto il rischio, individuale e collettivo, a cui siamo quotidianamente esposti, non ha solo raggiunto elevati livelli di percezione ma caratterizza così tanto le nostre azioni che anche le abitudini individuali subiscono spesso delle revisioni se non dei veri e propri ribaltamenti. Vivere, muoversi, prendere delle decisioni, partecipare, condividere momenti collettivi cioè agire all’interno di una società complessa come la nostra, dove si passa da una fase potenziale di rischio ad una situazione di crisi nell’arco di ore se non di minuti, ha reso sempre più indispensabile per un ente, un’organizzazione, e ancor di più per un’istituzione, acquisire familiarità con i criteri che una comunicazione, ormai appunto detta “di crisi” stabilisce, e che nel corso degli ultimi anni ha affinato.
Due esplosioni a 12 secondi di distanza hanno scosso il traguardo della Maratona di Boston uccidendo all’istante 3 persone tra cui un bambino di 8 anni Richard Martin, ferendone gravemente altre 140.
L’episodio di Boston è sicuramente da catalogare come atto terroristico anche se ancora non ci è dato sapere se è stato progettato e realizzato da un gruppo di terroristi stranieri o nazionali.