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01-04-2013

BOMBARDIERI B-2 STEALTH IN COREA DEL SUD

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Military demarcation line - Corea Military demarcation line - Corea

Bombardieri B-2 Stealth a Seul, inviati dal comando americano “per una missione di addestramento di lunga durata”sul territorio della  Corea del Sud” e come “deterrente” a difesa degli alleati nella regione pacifico-asiatica. I bombardieri parteciperanno alle annuali esercitazioni militari congiunte, note con il nome in codice di 'Foal Eagle', ’Aquila Incinta': avranno il compito di compiere lanci di prova con bombe inerti sull'isola di Jikdo, situata al largo delle coste occidentali sud-coreane.

I bombardieri hanno capacità  nucleari e il velivolo denominato stealth  è realizzato con tecnologie che lo rendono impercettibile (o meglio: scarsamente percettibile) ai radar o altri dispositivi di localizzazione.

Questo ha causato un ulteriore attrito tra le due Coree  facendo salire la tensione sul 38esimo parallelo dove, secondo da quanto riferito dall’agenzia ufficiale Kcna, Pyongyang ha notificato a Seul “il taglio di ogni linea di comunicazione militare” tra i due Paesi sale la minaccia  di un attacco nucleare.

Molti analisti affermano che Pyongyang non possieda missili in grado di colpire il territorio degli Stati Uniti, ma solo  missili a breve e medio raggio, e Seoul è l’unico bersaglio probabile di una certa rilevanza.

L’unico atto di risposta per ora è solo di   propaganda classica e di vecchio stile, sono dei  video posti in internet tramite YouTube, a diffonderlo e' stata la propaganda di Pyongyang, e del conseguente ordine di porre in stato di allerta tutte le unita' missilistiche, impartito dal leader nordcoreano Kim Jong-un. Nei video diffusi su Internet si vede un missile balistico del Nord abbattere un B-2 che precipita e si schianta al suolo in territorio sudcoreano insieme alla sua testata atomica, incendiandosi ed esplodendo in una nube radioattiva nel violentissimo impatto al suolo, a questo sono seguiti altri due video, girati sul territorio americano con visioni catastrofiche di città in fiamme, paradossalmente, un video è stato ritirato da YouTube non per ragioni  militari ne' politiche o diplomatiche, bensì semplicemente legali: le immagini di New York in fiamme provenivano infatti dal videogioco 'Call of Duty', e la società californiana 'Activision' che lo produce aveva sporto denuncia per violazione del copyright.

Potrebbe anche sembrare  solo un gioco di “ immagine” ma la Russia è preoccupata della crescente tensione che rischia di entrare in un "circolo vizioso", ha detto il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, criticando implicitamente la decisione americana, anche la Cina ha rivolto un nuovo appello ai contendenti per placare le tensioni e impedirne la degenerazione: e' il secondo del genere in tre giorni, circostanza del tutto inconsueta nell'atteggiamento tradizionalmente cauto di Pechino, che getta una luce sinistra sull'entita' del pericolo incombente.

Tecnicamente, la penisola coreana divisa rimane in uno stato di guerra. 

© Riproduzione Riservata 

Gianni Giangregorio

Laureato in scienze politiche e sociali. Perfezionato presso l’Università degli Studi Roma 3 in  "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale  di primo e secondo livello" ed in "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale come idoneità al sostegno, allo svantaggio all’handicap e all’integrazione".

Criminologo con formazione in criminologia, investigazione e security presso la Libera Università San Pio V di Roma.

Formatore presso la ITM Italmontaggi SPA sui rapporti dei lavoratori italiani all’estero relativamente ai rapporti interpersonali ed interetnici con le popolazioni di cultura islamica.

Come Direttore Amministrativo e Responsabile delle risorse umane della Italmontaggi SPA, Società di montaggi industriali operante nel settore petrolchimico ha svolto attività formativa in Algeria, Libia, Somalia, Iraq, Iran  al personale italiano in loco sugli usi ed i costumi delle popolazioni di religione coranica.

Esperto di Business intelligence.

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