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NESSUNA GUERRA E’ UMANITARIA

Venerdì, 06 Settembre 2013 18:18

Jorge Bergoglio entra a gamba tesa nel G20 di San Pietroburgo e lancia un messaggio pesante al cattolico Denis Mc Donough, capo di Gabinetto di Obama, per dissuadere gli USA ad intervenire militarmente in Siria.

Per Papa Francesco non esiste una guerra giusta, nessuna guerra è umanitaria, l’appello per la pace in Siria ha convinto anche Ahmed Badreddin Hassoun, leader spirituale sunnita, che sabato nella Moschea degli Omayyadi a Damasco, proporrà, su invito del Pontefice, una giornata di digiuno e preghiera per la Siria.

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Il presidente Obama sta cercando di convincere, dobbiamo attendere almeno fino alla metà della prossima settima per il voto finale,  il Congresso   di sostenere l’azione militare contro la Siria al fine di punire il presidente Bashar Al- Assad per aver ordinato l’uccisione di centinaia di persone con gas tossico.

Ma in che cosa dovrà consistere la punizione? Obiettivi militari colpiti da missili USA? Bombardamento del palazzo presidenziale di Assad seguendo lo stile Regan che bombardò il palazzo di Gheddafi? Bersagli fissi, che potrebbero includere campi di aviazione? Per il momento sappiamo con certezza che all’attacco non seguirà una operazione “boots on ground”.

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LIGTH ATTACK - LA DIPLOMAZIA INVISIBILE

Martedì, 03 Settembre 2013 20:22

La guida suprema dell’Iran Ali Khamenei ed il Capo della Commissioni Esteri del parlamento iraniano Hossein Naqavi Hosseini hanno affermato nei giorni scorsi che un eventuale attacco occidentale assegnerebbe alla Siria il diritto di reagire contro Israele e contro le basi americane in Medio Oriente.

Russia e Cina hanno dichiarato di non accettare nessuna posizione interventista e di porre il proprio veto a qualsiasi risoluzione ONU contro la Siria, in particolare il Ministro degli Esteri Russo Lavrov ha ufficialmente chiesto di aprire una discussione alle Nazioni Unite per valutare i rischi di instabilità globale nell’area a causa di un ipotetico attacco missilistico statunitense,in considerazione del fatto che le prove di utilizzo di gas Sarin da parte di Assad non sono state documentalmente presentate.

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Sulla guerra civile che insanguina l’Egitto pesano più della motivazioni religiose i finanziamenti occulti e non che le ricche monarchie del Golfo, gli Usa e la Turchia inviano alle parti in lotta.

Contributi volontari per confermare una debole pace, come quelli inviati dagli Stati Uniti ai Fratelli Musulmani un anno fa per ottenere una politica non aggressiva con Israele, oppure  come quelli inviati ora dai paesi del golfo per radicalizzare gli scontri.

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SIRIA CHE STA ACCADENDO?

Martedì, 20 Agosto 2013 20:06

Due anni  di guerra civile in Siria hanno provocato, oltre 100.000 morti e determinato almeno 1,7 milioni di rifugiati oltre i suoi confini.

I circa tre quarti di musulmani della Siria  appartengono alla setta Sunnita. Tuttavia la dinastia di Assad, che ha governato il paese dal 1970 appartiene alla minoranza Alawita setta che è vicina all’Islam Sciita.

La Repubblica Islamica dell’Iran è un fedele alleato del governo di Assad e ha fornito (e fornisce), addestramento militare ed economico.

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In una giornata drammatica come ieri l'Egitto ha vissuto momenti drammatici oltre 525  persone uccise dall'esercito egiziano la maggior parte di loro sono colpiti con proiettili alla testa e al cuore per non dimenticare le persone bruciate vive. Piazza Aladwiya è diventata uno scenario di un film horror purtroppo, un film che vivono tuttora i nostri fratelli nell'umanità, i fratelli egiziani.

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SISSI IL NUOVO IMPERATORE D’EGITTO?

Venerdì, 09 Agosto 2013 16:38

I sostenitori islamici del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi hanno appena effettuato l’ennesima manifestazione di protesta per chiedere la sua reintegrazione.

Fino ad oggi la Fratellanza ha rifiutato di accettare quello che definisce un colpo di stato illegale contro morsi e ha pubblicamente chiesto il ritorno del presidente eletto, che è attualmente detenuto in una località segreta.

Le nuove autorità hanno accusato i Leader islamici di incitamento alla violenza, congelato le attività della Fratellanza e hanno promesso di metterli sotto processo.

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Nella sua prima conferenza stampa dall'elezione dello scorso giugno, il neopresidente iraniano Hassan Rohani ha affermato che non ci sarebbero problemi a condurre negoziati diretti con gli Stati Uniti sul nucleare iraniano, a patto che vengano tutelati gli interessi nazionali e venga messo da parte il linguaggio delle pressioni e delle minacce.

Gli USA, secondo Rohani, non dovrebbero seguire alcuna agenda segreta e puntare al reciproco rispetto tra le due nazioni. Rohani ha poi criticato le leggi votate dalla Camera dei Rappresentanti Statunitensi e gli appelli dei senatori americani ad un inasprimento delle sanzioni contro l'Iran. 

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OSTAVKA – Crisi politica in Bulgaria

Mercoledì, 07 Agosto 2013 17:28

Scene da rivoluzione araba sulla piazza del parlamento bulgaro, barricate e lanci di pietre e bottiglie contro il simbolo di un potere corrotto ed inefficiente, incapace di far uscire il Paese fuori da una crisi senza precedenti.

Nelle strade di Sofia la protesta non accenna ad esaurirsi ed ogni giorno si susseguono manifestazioni pacifiche che scivolano verso una deriva violenta.

Published in Europa

Oggi, 4 agosto 2013, dopo aver ottenuto ieri la benedizione della Guida Suprema Khamenei, il nuovo presidente iraniano Hassan Rohani ha giurato di fronte al Majles nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato per la prima volta inviati di diversi Paesi: l’ex capo della diplomazia dell’UE Javier Solana, i presidenti di Afghanistan, Kazakhstan, Turkmenistan e Pakistan, e l’ufficiale della Korea del Nord Kim Yong Nam.

Hassan Rohani succede a Mahmud Ahmadinejad, che nel corso dei suoi due mandati si è fatto notare per la chiusura verso l’Occidente sul programma nucleare e per l’aumento della tensione con Israele.

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