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15-08-2013

Essere un giornalista sotto la dittatura dell'esercito in Egitto

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Emad-eldin Elsayed Emad-eldin Elsayed

In una giornata drammatica come ieri l'Egitto ha vissuto momenti drammatici oltre 525  persone uccise dall'esercito egiziano la maggior parte di loro sono colpiti con proiettili alla testa e al cuore per non dimenticare le persone bruciate vive. Piazza Aladwiya è diventata uno scenario di un film horror purtroppo, un film che vivono tuttora i nostri fratelli nell'umanità, i fratelli egiziani.

Tra le vittime ci sono tantissimi giornalisti che hanno perso la vita  solo perché volevano trasmettere la crudele realtà il giornalista di aljazera mubashe Emad-eldin Elsayed ci racconta la sua giornata da giornalista dopo che è stato rilasciato a seguito di una giornata d'arresto da parte dell'esercito Egiziano. Emad-eldin Elsayed descrive così la su giornata sul suo profilo FACEBOOK:"Mi hanno fatto la festa... una festa di colpi!! Non ho mai pensato che arrivasse un giorno in cui sarò picchiato ed insultato con le più brutte parole... uscivo con il mio collega Mowahad dalla manifestazione...  Via Yousuf Alabbas.. ho ben nascosto il mio badge di Aljazeera  in una tasca ben nascosta dentro il mio zaino  per non fargli sapere che lavoro con AlJAZEERA.. ma l'esercito ha aperto tutto e ha trovato il badge.. e hanno cominciato  tramandarmi da uno all'altro con un grado più alto .. e uno dice "accostali da una parte".. e  sono cominciati gli insulti e noi zitti ..  finché arrivato un brigata dell'esercito .. tu sei dell' Aljazeera? e mi ha dato uno schiaffo  e un calcio alla gamba  .. i soldati hanno voluto fare il loro dovere  e continuare a riempirmi di botte. Ho cominciato a gridare "nessuno mi tocchi!!! Voglio parlare nella TV.  .. il Brigata dell'esercito si è innervosito: ci minacci allora ... ci minacciii ??!! dov'è la sua roba ... è questa la sua telecamera .. andrai dai servizi segreti militari e loro si occuperanno di te.

Io ho detto portatemi dal  procuratore  .. si è innervosito più di prima e continuato ad insultare .. e ha detto mettetelo seduto sopra il marciapiede lì  .. hanno cominciato a picchiarmi per andare lì..  ho cominciato a gridare con loro .. "non mi picchiate .. vado da solo" . 

I loro sguardi erano  terrificanti ed erano tutti sfida  ... come oso a contrastare ciò che fanno ... mi dicono da sempre nessuno osa contraddirci o rifiutare  i nostri ordini  .. e mi dice: tu civile sei venuto per  opporti? allora ti speziamo ... fai finta che hai dignità  .. toglieremo  la tua dignità 

Un ufficiale dell'esercito mi ha detto letteralmente: "vuoi fare l'uomo ...  finirai con un proiettile .. e  ti butteremo tra la spazzatura  .. come tanta gente oggi è finita con un proiettile ed è stata buttata tra la spazzatura  ..   come i cani".

Hanno preso la carta di riconoscimento e il telefono e ci hanno mandato alla polizia civile  .. nella via dell'eeronautica .. all'uscita della protesta  da dove uscivano le persone.. due soldati ci spingevano e ci insultavano ..  e uno mi ha detto ti faremo questo e questo  .. se vede che non capivo  che la parola  dignità   è una parola proibita   dall'esercito, e chi ha dignità va umiliato .. ho deciso di rispondergli e ho detto:  non riuscirai  ... ma all'improvviso ho sentito  degli schiaffi sul mio viso e sul mio  collo  .. si sopra il collo ..  e con i bastoni su tutto il mio corpo ...  e ogni tanto arriva un nuovo militare  una volta soldato una altra un poliziotto  ...   fa il saluto ai suoi colleghi ... e comincia ad insultare ed a picchiare ..   tira fuori quello che hai in tasca  figlio di ****   e ti picchia sulle mani per non muoverli ... e ti picchia ancora ... e ti dici tira fuori cosa hai in tasca ... e con il sangue che scende   va via  pure la tua dignità e cominciamo a dire:"ok basta basta.. chiedo scusa..." ma purtroppo aumentano i colpi ...  e il tuo unico desiderio in questo momento diventa che questo momento passi in fretta . 

Ci hanno fatto sedere sopra il marciapiede.. e vediamo i manifestanti mentre uscivano: vengono trattati nel peggiore dei modi ..   e soldati animali  picchiavano anziani con botte al collo... li spaventavano con i loro sguardi  e gli mettono il panico con alcuni scherzi  e si mettevano a ridere ...  insultano insulti sporchi ... e ogni donna che esce la insultano dicendo brutte parole  sul suo onore  ..  un po' di  soldati animali ignoranti  che praticano  il potere dell'oppressione contro poveri civili.. tutto questo solo perché loro hanno le armi tra le mani .

Quando eravamo seduti ogni volta viene un militare e dice: sei tu quello di AL-jazeera? e mi picchia di nuovo.. e insulta mia madre, mio padre e tutta la mia famiglia e gli altri militari intorno a lui ridono e ti trovi costretto a guardare per terra seduto buono buonino ... e l'ufficiale dell'esercito che ci controlla .. pratica il potere del terrore  su di noi ... se il tuo occhio viene nel tuo occhio sei costretto a guardare per terra ..perché se non guardi per terra lo considera una sfida e ricomincerà a picchiarti...  ogni dieci minuti viene uno nuovo e scarica su di te tutte le sue mancanze.. picchia insulta .. e senti che ogni dignità dentro di te è stata cancellata ormai. 

E  forse dopo due ore, è arrivato un nuovo militare forse capiva un po' più di loro. Ha cominciato a indolcire l'aria ..  comincia a dire all'ufficiale dell'esercito responsabile di noi di lasciarci andare ...  dopo tanto ha accettato di mandarci... ma non siamo riusciti a prendere il nostro Badge ...  e certamente hanno rubato tutti i nostri soldi ...  e ci hanno detto le vostre borse e le telecamere sono nella VIA di Yusuf ABBAS ...  è venuto con noi il militare per riprenderli ... e quando gli ho lamentato del come ci hanno picchiato mi ha risposto:"è l'esercito del tuo paese e sta scherzando con te".

Siamo andati lì e ci hanno detto che la nostra roba e dal generale Hasan.. è uno dei generali che non ci sopportavano in Via di YUSUF ABBAS ...  rimonciamo .. sono stato costretto a tornare da loro perché tutta la mia roba  è nella mia borsa e  non posso andare senza .. telecamere, i-pad, il telefono, gli hard disk  dove c'è tutto  il mio vecchio  lavoro, i microfoni e tantissime cose che costano tanto .. ho calpestato di nuovo la mia dignità e sono tornato dal generale  e mi sono scusato con lui ..  e lui ci tratta con disgusto ..  e ci mette a sedere al suo fianco ..  e ci da fa la sua predica  sulla sua visione arretrati della vita ... insulta  i fratelli musulmani .. e gioisce per la dimissione del Elbaradei perché non ci manca solo questo traditore .. e dopo un'ora di umiliazione ci dice non ho niente per voi ..  andate via da qui!!

Certo hanno aperto l'I-PAD e il telefono e hanno cancellato tantissime cose dai nostri profili facebook e che adesso ci proviamo a rimettere .

Prima del 25 Gennaio non amavo questo paese  per tutta la corruzione che c'è.. ma c'è un nuovo sogno nato con la rivoluzione .. un sogno che abbiamo tutti vissuto e abbiamo deciso di lottare per lui ... ma oggi questo sogno è stato cancellato ... e vedo che il paese dell'ingiustizia torna di nuovo  più forte e più crudele di prima .. .. e vedo che tutto tutto diventerà sotto il potere dell'esercito dall'inizio alla fine ... e vedo che il linguaggio  dell'arroganza dell'ego e della superiorità di chi ha le armi in questo paese sta tornando di nuovo.. e questo con la benedizione di una vasta gamma di schiavi che sono decisi di vivere come schiavi .. 

Non sono sicuro di poter rimanere qui  di nuovo .. perché devi vivere senza dignità .. ed io non posso!! 

Non so chi è morto dei nostri amici e chi è ferito ... magari qualcuno mi informasse... e magari qualcuno mi aiutasse a mettermi in contatto con facebook e a recuperare i post  cancellati". 

Dopo che abbiamo letto ciò che ha raccontato Emad-eldin Elsatyed abbiamo avuto almeno una piccola visione sulla cose ma purtroppo rimangono tantissime storie irraccontate semplicemente perché i loro protagonisti sono stati sterminati.

© Riproduzione Riservata

Sanaa Fariat

Giornalista di inchiesta, corrispondente per Triageduepuntozero dal Medio Oriente e dal Nord- Africa.

Esperta di musica e cultura araba, è autrice di numerosi reportages dalle aree di conflitto relative alla primavera araba.

Si occupa attivamente della difesa dei diritti umani

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