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Nel 2012, ho pubblicato un documento accademico dal titolo "Between Sanctity and Liberty", che ha esplorato i conflitti e le contraddizioni tra i concetti di libertà e tabù religiosi e il loro potenziale impatto sugli individui e sulla stabilità sociale. Dopo l'assassinio dello scrittore giordano Nahed Hattar nel settembre 2016, questo problema è diventato particolarmente sensibile e ha richiesto un cambiamento nel modo in cui le autorità si sono avvicinate.

Nahed Hattar è stato assassinato per aver condiviso un fumetto considerato offensivo ai valori islamici sui social media. L'approccio del governo era quello di accusare Hattar del crimine di incitare "conflitti settari e razzismo" in violazione dell'articolo 150 del Codice penale giordano, che punisce ogni forma di discorso che spinge pregiudizi settari o razziali o incita al conflitto tra diverse sette. È stato anche accusato di aver violato l'articolo 278 del Codice penale giordano, che proibisce la pubblicazione di qualsiasi materiale stampato, immagine o disegno destinato a offendere le credenze religiose. Hattar è stato detenuto per una settimana dopo le accuse penali. Dato che Hattar era un cristiano, questo approccio ha inquadrato l'intera faccenda come un conflitto tra cristiani e musulmani.

Published in Medio Oriente

La strategia delle sanzioni verso la Russia

Venerdì, 08 Giugno 2018 12:20

Il nuovo governo italiano appena insediato è stato chiaro: le sanzioni alla Russia vanno riviste e l’Ue deve ridiscuterne. Ma facciamo un passo indietro a quando queste sanzioni furono adottate: qual era il fine delle stesse? Si dice che le sanzioni avrebbero dovuto portare ad un generale miglioramento della situazione in Ucraina ma a distanza di ben quattro anni nulla si è evoluto in meglio. La strategia adottata si è rivelata fallimentare ed altamente lesiva specialmente per alcuni stati dell’Ue in prima linea l’Italia. Tutto questo a seguito dell’invasione russa in Ucraina.

Published in Europa

Il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) è stato definito da molti analisti “un raro successo diplomatico nel Medio Oriente” ed è il frutto di un lungo e difficile iter di negoziazioni, che ha visto convergere gli sforzi diplomatici delle più grandi potenze mondiali per affrontare il tema della politica nucleare in Iran. Seduti al tavolo delle trattative, i cinque Membri Permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Germania, Federica Mogherini in rappresentanza dell’Unione Europea e l’Iran. Un percorso che si è concluso il 14 luglio 2015 a Vienna, con la firma dell’accordo. 

Published in Medio Oriente

Dopo l'annuncio americano di 12 richieste per l'Iran, la relazione bilaterale si è spostata su una posizione più aggressiva, con una netta possibilità di scoppio violento. La richiesta americana all'Iran di ritirare i suoi gruppi militari e alleati dalla Siria potrebbe essere un fattore scatenante per l'escalation in quanto un ritiro iraniano dalla Siria sarebbe estremamente difficile dopo così tanti anni. Inoltre, il disprezzo da parte dell'Iran per la richiesta di fermare organizzazioni di finanziamento come Hamas, la Jihad islamica e Hezbollah provocherà maggiori sanzioni nei confronti dell'Iran, sia a livello politico che finanziario.

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L’interesse turco per la Grecia

Giovedì, 17 Maggio 2018 13:49

Il 17 aprile scorso l’elicottero militare greco con a bordo il Premier greco Alexis Tspras e l’Ammiraglio Capo delle Forze Armate greche Evangelos  Apostolakis in volo da Ro a Rodi è stato affiancato minacciosamente da due caccia da combattimento F16 turchi.

La circostanza ha costretto l’aeronautica Greca a far alzare in volo due veicoli per allontanare i Jet turchi e proteggere l’elicottero del Premier.

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Giordania 08.05.18

Martedì, 08 Maggio 2018 12:21

L’arretramento della Fratellanza Musulmana giordana all’interno del panorama politico del paese, viene confermato dalla recente sconfitta del gruppo islamista alle elezioni per uno dei maggiori sindacati del paese, ovvero l’Associazione degli Ingegneri Giordani. Infatti la Fratellanza è stata sconfitta dal gruppo Numou, arabi nazionalisti e indipendenti. 

L’indebolimento della Fratellanza Musulmana rischia però facilitare l’attrazione di islamisti da parte di gruppi radicali con scopi jihadisti. L’islamismo nel paese, nonostante le sconfitte della Fratellanza, è molto forte e potrebbe essere convogliato verso gruppi fondamentalisti fuori controllo, soprattutto nella zona di Zarqa e nel sud, nelle aree desertiche, dove Daesh mantiene una presenza costante e rappresenta una minaccia per le forze di sicurezza locali. 

Published in Medio Oriente

Giordania 07.05.18

Lunedì, 07 Maggio 2018 11:12

Dal momento che il regno di Giordania si trova nella posizione di dover rispettare il programma del Fondo Monetario Internazionale, dovrà quindi persistere e implementare le misure di austerity, che hanno già portato ad un aumento dei beni di primo consumo. Queste misure stanno quindi provocando manifestazioni popolari che continueranno nei prossimi mesi, ma che nel lungo termine saranno meno frequenti. Le manifestazioni che si terranno avranno luogo nelle aree più colpite dal punto di vista socio-economico. La maggior parte delle proteste sono rimaste pacifiche, ma alcune di queste, soprattutto nelle zone più povere, sono scaturite in scontri con le forze di sicurezza. 

Published in Medio Oriente

Crisi nigeriana

Giovedì, 03 Maggio 2018 20:13

Gli islamisti stanno ormai occupando la Nigeria ne vogliono fare il trampolino di lancio per raggiungere i paesi più piccoli fini a creare una enclave africana dell’ Islam integralista questo giustifica i continui attentati verso i cristiani.

E ‘ il primo passo verso la creazione di un serbatoio di attivisti radicalizzati in grado di raggiungere con continuità l’Europa.

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E’ FINITA L’EPOCA DEGLI ULTIMATUM

Venerdì, 16 Marzo 2018 18:18

Il 4 marzo Sergei Skripal un ex agente dell’intelligence militare russa che ha tradito decine di agenti russi suoi amici e commilitoni all’intelligence britannica, e sua figlia sono stati avvelenati con gas nervino novichok circa 10 volte più potente del sarin.

Vil Mirzayanov ex scienziato sovietico che ha contribuito allo sviluppo e a testare l’agente chimico novichok oggi espatriato in New Jersey, ha dichiarato di non avere dubbi sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin sia il diretto responsabile considerato che la Russia mantiene uno strettissimo controllo sulle scorte di novichok.

Il primo ministro britannico Theresa May ha detto che è altamente probabile che il presidente Putin sia dietro l’attacco ed invia un ultimatum di 24 ore per dare indicazioni al governo britannico.

Published in Europa

TRUMP-KIM RIDUZIONE DELLE SANZIONI?

Lunedì, 12 Marzo 2018 15:17

Si prevede che il presidente Trump e il leader Nordcoreano Kim Jong Un, secondo funzionari sud coreani, si possano incontrare entro la fine di maggio 2018 anche se ancora non sono stati fissati né la data né il luogo.

Riguardo al luogo potrebbe essere Ulan Bator (Mongolia) o dalla parte opposta Svezia o Svizzera quest’ultima è l’unico paese conosciuto da Kim, vi ha studiato da giovane sotto pseudonimo, infatti non lascia mai la Corea del Nord per evitare attentati alla sua persona o colpi di stato.

Published in Asia & Pacifico

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