Il referendum d'indipendenza scozzese ha emesso il suo verdetto, vale a dire il mantenimento dello "status quo". Infatti, alla domanda “vuoi tu l’indipendenza?” , il 55,30% degli elettori (poco più di 2 milioni di voti) ha risposto “no”. Per qualcuno sarà stata un’occasione persa, per qualcun altro avrà vinto la tradizione. Al contrario, è chiaro che in molti avranno tirato un sospiro di sollievo per le vie della City: basterebbe immaginare, infatti, quanti problemi sarebbero sorti nella gestione delle diverse basi militari che l’esercito di Sua Maestà ha sparse per la Scozia qualora quest’ultima si fosse resa indipendente.
L'Isis conta su un organico molto eterogeneo composto da ex militari e specialisti provenienti dall'area islamista estrema mediorientale asiatica ed europea, oltre a loro hanno aderito al Califfato anche non esperti che reclutati attraverso i noti canali pseudo-religiosi, dopo un breve addestramento (da tre a sei mesi a seconda delle esigenze) vengono inseriti nelle file dei ribelli; fare una stima esatta del numero degli appartenenti è attualmente impossibile, tuttavia si può ipotizzare un numero che oscilla tra i 28.000 ed i 40.000 uomini.
Nonostante la tregua in atto tra Cremlino ed Ucraina gli Stati Uniti e la UE impongono pesantissime sanzioni a Putin. Questa volta sono stati colpiti gli interessi di tutti i più stretti collaboratori del premier russo che oltre ad essere gli oligarchi che gestiscono quasi tutte le risorse del paese hanno anche incarichi politici di peso. L'economia russa si fonda infatti su di una metodologia post capitalista in cui i politici sono anche imprenditori e manager, sovrapponendo i propri interessi a quelli del partito, gestendo in questo modo con maggiore velocità, le scelte strategiche senza alcuna opposizione sia interna che esterna, in buona sostanza una sorta di monarchia economica.
La guerra civile divora la Libia in uno scontro totale ormai difficile da ricomporre. Da un lato le milizie colte e borghesi di Misurata dall'altro gli storici rivali di Zintan: gli uomini di Misurata alleati con gli islamisti moderati hanno preso la scorsa notte l'aeroporto di Tripoli mettendo una forte ipoteca sul controllo del governo libico e su quello che resta di uno Stato ormai in disfacimento.
Nella religione islamica il gatto ha sempre avuto un ruolo importantissimo essendo l' animale preferito dal profeta Maometto. La propaganda del Califfato ha scelto quindi il gatto per sbarcare nella rete alla ricerca di nuovi adepti a cui proporre un movimento più umano e giusto creando su twitter il profilo "Stato islamico del gatto". Sembrerebbe questo un tentativo quasi ridicolo di dare corpo nella rete ad una massiccia campagna di avvicinamento di nuovi combattenti eppure funziona.
Dalla striscia sono stati lanciati fino ad ora 175 razzi (fonte esercito israeliano) per contro sono ricominciati i raid aerei dell' idf che hanno provocato nelle file dei palestinesi oltre 20 morti. Gli attacchi si sono concentrati sulla palazzina nel rione di Sheikh Radwan nella speranza di mettere in ginocchio la resistenza di Hamas dopo molte settimane di combattimenti.
Dai varchi di frontiera ancora controllati dai filorussi sono passati nei giorni scorsi blindati carri armati e uomini (non ne riferiamo con esattezza il numero perché sarebbe certamente inesatto) si stimano però - da fonti confidenziali - approssimativamente 150 blindati per trasporto truppa, una trentina di carri armati e 1200 uomini.
Dopo l'incontro di questa mattina tra il premier Renzi ed i leaders iracheni e curdi, l'invio di armi italiane ai guerriglieri curdi è ormai cosa fatta ed il voto del parlamento italiano sulla questione resta solamente un esercizio di retorica. D'altronde il tempo per ragionare sull'argomento non c'è più se si vuole fermare l'avanzata dell'isis. Il grosso delle armi che l'Italia sta per inviare fa parte di un sequestro avvenuto durante la guerra dei Balcani di un consistente quantitativo di AK 47, di pistole ed inoltre puntatori laser, giubbotti antiproiettile e sistemi di comunicazione.
L'Europa tardivamente si dichiara pronta a dotare i peshmerga di armi per contrastare l'avanzata dei jihadisti dell'isis. Oggi l'Italia si è ufficialmente mossa e per quanto i pacifisti scollati dalla realtà criticheranno l'azione italiana almeno siamo usciti dall'ipocrisia.
Il presidente americano Barack Obama ha autorizzato attacchi aerei in Iraq contro le forze sunnite jihadiste dello Stato Islamico (IS). Tali attacchi possono sì fare una certa differenza ma resta da capire in quali termini.