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NEW OPERATION OPERA?

Mercoledì, 06 Marzo 2013 22:48

Il capo dell’intelligence militare israeliana ha stimato che l’Iran potrebbe produrre la sua prima bomba atomica entro i prossimi 8-12 mesi. Nonostante le smentite iraniane il generale Aviv Kochavi non ha dubbi il programma nucleare iraniano è finalizzato a sviluppare armi nucleari. L’Iran ha accumulato più di 4 tonnellate di uranio arricchito a un livello del 3,5 per cento e quasi 100 Kg arricchito al 20 per cento. Queste quantità di materiali sono già sufficienti per quattro bombe atomiche. Le bombe nucleari richiedono uranio arricchito al 90 per cento “weapon ready”  ma gli esperti occidentali fanno notare che la maggior parte dello sforzo e delle difficoltà sono richiesti per arrivare al 20 per cento di purezza. Theran ha dichiarato di voler utilizzare il 20 per cento di uranio arricchito per scopi agricoli, medici e per aumentare l’esportazione di petrolio. Israele non ci crede e ha quindi minacciato di attaccare i siti nucleari di Natanz, Arak e Fordow se diplomazia e sanzioni non risolvono la questione.

Published in Medio Oriente

I Paesi Occidentali hanno finora esitato ad armare i ribelli siriani che combattono contro il presidente Bashar Al-Assad, nonostante il loro deciso sostegno diplomatico agli sforzi per rimuoverlo dal suo posto.

La Gran Bretagna attraverso il suo Ministro degli Esteri William Hague ha dichiarato,  che non può escludere la fornitura di armi ai ribelli siriani nel prossimo futuro.

Fino ad oggi i ribelli hanno ricevuto forniture di armi attraverso la Turchia e la Giordania provenienti dal Quatar e dall’Arabia Saudita.

Published in Medio Oriente

CHAVEZ MUORE, CHE PAESE LASCIA?

Mercoledì, 06 Marzo 2013 02:25

Scompare uno dei leader più influenti dell'America Latina, a 58 anni Hugo Chavez si arrende alla grave malattia che lo affliggeva da tempo. Comincia una nuova fase politica per il Venezuela.

ChavezIl presidente del Venezuela Hugo Chavez è morto il giorno 05/03 a causa del deteriorarsi delle condizioni di salute dovute al cancro dal quale era affetto. Il celebre leader era malato da tempo e oramai si recava sempre più spesso nell'isola di Cuba per sottoporsi alle cure. Chavez lascia un Paese con ancora molti conti in sospeso sia nel campo della politica che dell'economia.

Nell'ottobre 2012 ha nominato come suo vice-presidente l'allora ministro degli esteri Nicolas Maduro, considerato spesso un politico più moderato di Chavez, comportando di fatto l'estromissione per la futura carica di presidente di Elias Jaua, ex vice-presidente. La sua squadra di governo vedeva personaggi come Diosdado Cabello, capo dell'Assemblea Nazionale e strettamente legato alle forze armate venezuelane, al Ministero dell'Interno Néstor Reverol e all'Energia e alle Risorse Minerali Rafael Ramirez, il quale è anche capo della compagni petrolifera di stato PDVSA. La PDVSA ha portato a termine cinque nuovi accordi con la Rosneft, la compagnia petrolifera di stato russa. La firma dei contratti è stata annunciata il 29 gennaio scorso da Ramìrez stesso. Questi accordi dovrebbero far diventare la PDVSA il maggior partner energetica della Russia per i prossimi otto anni.

Published in America Latina

ASHKELON: CADE UN RAZZO PROVENIENTE DA GAZA

Martedì, 26 Febbraio 2013 23:32

Tra razzi che cadono nel sud di Israele e le manifestazioni in corso in Cisgiordania, le condizioni di sicurezza nell'area rimangono incerte. Non si prevede un nuovo scontro armato nel breve termine.

AskelonResta alta la tensione in Israele, dove nella giornata del 26/02 un razzo proveniente dalla striscia di Gaza ha colpito la città di Ashkelon.

Il lancio del razzo, un Grad M75 gittata 30-40 km, è stato rivendicato dal gruppo denominato Brigata dei Martiri di Al-Aqsa, legata ad al-Fatah. L'arma ha colpito una strada di Ashkelon, 10 km a nord dal confine con la Striscia di Gaza, senza provocare feriti.

I miliziani della Brigata al-Aqsa hanno motivato il lancio come risposta alla morte di Arafat Jaradat, 30 anni, membro del movimento arrestato per aver lanciato alcune pietre contro le truppe israeliane e deceduto il 23 febbraio per cause sospette. Il fatto aveva già provocato diversi disordini in Cisgiordania tra la popolazione e le truppe israeliane. Un ragazzo di 13 anni e uno di 15 sono rimasti feriti durante gli scontri, quest'ultimo versa in gravi condizioni dopo essere stato colpito alla testa ed è stato immediatamente trasportato in ospedale.

Published in Medio Oriente

Il 24 febbraio 2013 a Cipro si è svolto il ballottaggio per le elezioni presidenziali. In competizione per la carica di presidente c’erano il candidato del partito di centrodestra “Unione Democratica” (Disy), il conservatore Nicos Anastasiades, e il candidato di sinistra Stavros Malas sostenuto dal partito Akel (Partito Progressista dei Lavoratori). Dei due concorrenti, ha avuto la meglio il conservatore Nikos Anastasiadis, 66enne avvocato, da oggi nuovo presidente della strategica isola mediterranea (in realtà della parte greca - vedi cartina) con il 57,47%.

Published in Europa

Israele attacca base militare in Siria

Sabato, 02 Febbraio 2013 20:39

TARGET

Target - Israele Attaca
Il centro militare di Jimraya, impiegato in attività di ricerca, e un convoglio diretto in Libano, il giorno 30/01 sono stati colpiti dall'aviazione israeliana mediante un'operazione aerea in un territorio siriano. Il centro di ricerca è situato a 5km a nord-ovest della capitale ed è controllato dalle guardie presidenziali , vista la vicinanza con la residenza di Assad. Solo in tempi recenti i missili anti-aerei posti nel centro militare sono stati trasferiti in seguito ai continui scontri tra l'esercito governativo e i ribelli nella zona.

Published in Medio Oriente

Dura sconfitta di Netanyahu e del suo ormai superato progetto politico.

Il Likud, infatti, pur avendo la metà dei seggi (61) su 120, non ottiene la prevista maggioranza assoluta e sarà costretto a cercare un’alleanza anche con gli estremisti di Bennet e con gli ultra conservatori ortodossi.

Il Premier uscente spera di far leva, ancora una volta, sulla totale chiusura alla trattativa con i palestinesi, e sul pericolo nucleare iraniano.

I centristi dello Yesh Atid, invece, propongono la fine dell’esonero del servizio di leva per gli ortodossi, una robusta Spending Review sulla spesa pubblica e l’apertura di una concreta trattativa di pace con Abu Mazen.

 Con questa netta contrapposizione tra i due poli, la governabilità sembra essere difficile. 

Published in Medio Oriente

Daily Update 28/01/2013

L'intervento da parte delle truppe francesi nel nord del Mali produrrà nel breve-medio termine un incremento di attività terroristiche nelle aree adiacenti, le zone confinanti del Niger potranno subire incursioni da parte di miliziani islamisti in fuga dal Mali a causa dello scarso controllo del confine da parte delle forze di sicurezza del Niger. È opportuno ricordare che alcuni dei terroristi coinvolti nell'attacco di In Amenas si ritiene provenissero dal Niger, a conferma della vulnerabilità dei confini e del carattere regionale delle destabilizzazioni.

Funzionari diplomatici occidentali e altri obiettivi strategici potrebbero diventare oggetto di attacchi nelle città di Niamey e di rapimenti nelle aree desertiche a causa dell'aumento di sentimenti ostili nei confronti del personale occidentale dovuto alle operazioni in Mali.

Anche le regioni settentrionali del Burkina Faso (Oudalan, Soum, Loroum), caratterizzate dalla presenza di militanti islamisti, potranno subire un aumento di attività terroristiche, si consiglia quindi al personale straniero di evitare spostamenti nell'area. Anche le missioni diplomatiche di Ouagadougou o obiettivi militari potranno subire attacchi. Si ritiene invece che a sud della capitale la situazione dovrebbe mantenersi in condizioni di sicurezza.

Published in Africa

L'impianto di estrazione di gas di In Amenas, situato a Tigantourine a 40 km a sud-ovest della città di In Amenas e 1300 km a sud-est di Algeri, è stato teatro di un brutale attacco terroristico il 16 gennaio.

TARGET

L'impianto è di proprietà di una joint venture tra la norvegese Statoil, la britannica British Petroleum e la compagnia statale algerina Sonatrach. Anche la società giapponese JGC Corp fornisce servizi all'impianto. L'istallazione è in grado di produrre circa 9 miliardi di metri cubi di gas all'anno, più di un decimo della produzione totale algerina. Fonti algerine confermano che il personale di sicurezza (in parte uomini della gendarmeria e in parte personale BP), circa 200 uomini, non era in possesso di armi e non ha potuto quindi opporre alcun tipo di resistenza.

Published in Africa

La polveriera siriana

Giovedì, 22 Novembre 2012 04:40

La situazione siriana sta divenendo, giorno dopo giorno, una vera e propria polveriera di non facile soluzione per la Comunità Internazionale.

Lo dimostra l’intervento del Consiglio Atlantico, il massimo organo decisionale della NATO, riunitosi ad ottobre su richiesta della Turchia[1], coinvolta direttamente in scontri e colpi di mortaio provenienti dalla Siria e che hanno colpito il territorio turco; anche se non è chiaro se i colpi esplosi provenissero dai lealisti al Governo siriano o dagli insorti al regime.

All’indomani di tali avvenimenti il Parlamento di Ankara ha approvato una mozione parlamentare che autorizza le forze armate turche ad intervenire fin dentro i confini siriani per ristabilire la sicurezza interna.

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