Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

A+ A A-
07-10-2015

Ucraina: situazione relativamente stabile nel mese di settembre

Rate this item
(4 votes)
Fonte immagine: Newseek.com Fonte immagine: Newseek.com

Dal 1° settembre, la situazione in Ucraina orientale ha conosciuto una relativa stabilità. Come già rilevato in precedenti analisi, difficilmente ci si sarebbe potuti aspettare una completa cessazione delle violazioni del cessate il fuoco. In ogni caso, stando ai rapporti della SMM (Special Monitoring Mission to Ukraine) dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), ci sono stati giorni in cui gli ispettori non hanno registrato nemmeno un episodio.

È anche ripreso il processo di arretramento delle armi pesanti. Le parti, riunitesi a fine settembre, si sono date 39 giorni di tempo per completare il ritiro di carrarmati, pezzi d’artiglieria e mortai con calibro fino a 120mm; armamenti che dovranno essere ricollocati almeno a 15 km di distanza dalla linea di contatto. Il 3 ottobre, in un comunicato, la Repubblica Popolare di Lugansk ha annunciato l’avvio delle operazioni: "In questo momento, i [nostri] carrarmati stanno raggiungendo una nuova location, ad almeno 15 km a est rispetto alla linea di contatto" (fonte: RT). La “risposta” dell’esercito ucraino è stata lasciata a Facebook: tramite un suo portavoce ha dato notizia di una "Simultanea rimozione dei carrarmati T-64 e T-72 e, in alcune aree, [del ritiro di] pezzi anticarro D-48 e D-44 e...mortai" (fonte: The Telegraph). 

Segnali positivi, certo. Tuttavia, se si considera il processo di pacificazione nel suo complesso, è chiaro che molto deve essere ancora fatto. Qualora il ritiro degli armamenti pesanti dovesse concludersi senza intoppi, si potrà passare alla fase successiva. Uno dei nodi più critici sarà rappresentato dalle elezioni che si terranno nelle Repubbliche indipendentiste; elezioni rimandate al prossimo anno per facilitare il “congelamento” della crisi.

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

Geoeconomia

Eversione e Terrorismo

Geopolitica

Risorse Energetiche

Cyber Warfare

Copyright CEOS 2012 - 2015. All rights reserved.