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25-03-2013

Cipro

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Cipro - Hands Off Cyprus Cipro - Hands Off Cyprus

Cipro era uno dei paradisi fiscali dell’Europa, una destinazione ideale per coloro che volevano evitare plusvalenze ottima  per aprire società offshore.

Anche dopo  il suo ingresso  nell'Unione Europea è rimasta sempre una destinazione importante, per molti investitori stranieri (Russi in primo piano).

Un contesto economico efficiente e sofisticato, unito ad una tassazione del 10%, hanno fatto dell'isola un forte polo di attrazione, per il mercato bancario.

“BRUXELLES (Reuters) - 25 marzo 2013 - Cipro nella notte ha raggiunto un accordo con i creditori internazionali, che prevede la chiusura della seconda principale banca del Paese e l'imposizione di ampie perdite ai detentori di depositi non assicurati, in cambio di un bailout (soggetto in bancarotta) da 10 miliardi di euro”.

Il piano di salvataggio, approvato dall'Eurogruppo dei ministri delle Finanze nella notte, prevede la chiusura controllata di Popular Bank of Cyprus, meglio nota come Laiki, e il trasferimento dei depositi sotto i 100.000 euro in Bank of Cyprus, che diventerà una sorta di 'good bank'10

Un dubbio viene spontaneo: agganciare il salvataggio (che altro non è che un prestito, non un gettito di denaro a fondo perduto) di 10 miliardi a una condizione, che sia attuato un prelievo forzoso sui depositi bancari delle banche, con questa mossa l'Ue intende applicare una maxi-patrimoniale sui molti ricchi (in particolare russi ma anche tanti inglesi) che hanno spostato i capitali a Cipro per beneficiare dell'agevole fiscalità che rende Cipro "quasi" alla stregua di un paradiso fiscale. Ma allora perché si parla di aliquote, seppur più basse, (anche se vengono velatamente smentite) per i piccoli correntisti? In questo modo oltre a stimolare la fuga di capitali dei ricchi si rischia di dare il là al pericoloso fenomeno del "bank run", meglio noto come fuga dagli sportelli.

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Gianni Giangregorio

Laureato in scienze politiche e sociali. Perfezionato presso l’Università degli Studi Roma 3 in  "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale  di primo e secondo livello" ed in "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale come idoneità al sostegno, allo svantaggio all’handicap e all’integrazione".

Criminologo con formazione in criminologia, investigazione e security presso la Libera Università San Pio V di Roma.

Formatore presso la ITM Italmontaggi SPA sui rapporti dei lavoratori italiani all’estero relativamente ai rapporti interpersonali ed interetnici con le popolazioni di cultura islamica.

Come Direttore Amministrativo e Responsabile delle risorse umane della Italmontaggi SPA, Società di montaggi industriali operante nel settore petrolchimico ha svolto attività formativa in Algeria, Libia, Somalia, Iraq, Iran  al personale italiano in loco sugli usi ed i costumi delle popolazioni di religione coranica.

Esperto di Business intelligence.

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