Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali. Perfezionato presso L’Università degli Studi Roma 3 in “ Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale di primo e secondo livello“ Docente universitario a contratto in materie investigative con specifico expertise sulla sicurezza in aree urbane, sulle tecniche di intelligence e di peacekeeping. Esperto di comunicazione in situazioni estreme.
Giornalista investigativo ed analista di intelligence , come Ghost writer ha elaborato numerosi studi strategici coprendo tutti i teatri di guerra dai balcani , al vicino oriente seguendo i conflitti in Afganistan, Iraq e nel nord-Africa.
Presidente del Centro Europeo Orientamento e Studi – Ente morale di diritto privato per la difesa dei diritti civili.
Direttore Responsabile del magazine online Convincere.
Website URL: http://www.sergiogiangregorio.it
Numerosi i conflitti paralleli e la sanguinosa guerra civile che dal marzo 2011 incendiano la Siria.
E’ ormai certo che la guerriglia in lotta contro il regime siriano sia profondamente divisa tra bande qaediste e gruppi più moderati, la novità attuale sembra essere una escalation del conflitto interno che sfocia ormai in una guerra nella guerra, un mortale “tutti contro tutti”.
Lo scorso 11 luglio è stato infatti ucciso Kamal Hamami, dirigente da un’organizzazione formata perlopiù da disertori delle forze armate lealiste, chiamata “esercito siriano libero” e considerata dalla più generica resistenza siriana troppo filo occidentale.
Tutto passa attraverso i tubi del gasdotto South Stream. In italiano “flusso meridionale”.
Se qualcuno ha pensato che gli alti funzionari del Ministero dell’Interno, sacrificati alla stabilità politica, abbiano agito con leggerezza, si sbaglia, la prima preoccupazione del Governo era, ed è, non indebolire la presenza italiana ad Astana.
Come al solito si è voluta mascherare una coordinata operazione di intelligence con un banale errore del Viminale.
Gli AMX della Task Group “Black Cats” nelle oltre 6000 ore di volo notturne e diurne sono riusciti a fotografare nell’area di influenza ad est di Herat tutti gli itinerari ed i percorsi degli Insurgents permettendo così di completare la cartografia dei corridoi utilizzati dalle forze ostili.
I dati raccolti sono stati elaborati dagli analisti dell’immagine dell’ufficio AZ - ISR che ha successivamente prodotto un utile piano strategico sulla sorveglianza e la ricognizione del quadrante interessato.
Il pericolo che abbiamo di fronte è ora più chiaro per la sua reale dimensione, la centrale cinese legata all’esercito popolare di liberazione da cui sono partiti gli ultimi attacchi informatici ha raddoppiato ed in alcune settimane triplicato le incursioni, il dato viene confermato per difetto anche da Akamai società leader nel monitoraggio delle attività sul Web.