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07-09-2018

SOMALIA: AL SHABAAB È ANCORA IL NEMICO NUMERO UNO

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Al Shabaab Al Shabaab

Il contesto di sicurezza somalo non accenna a migliorare, infatti non si fermano gli attacchi soprat-tutto nella capitale Mogadiscio, dove i militanti di Al-Shabaab mantengono le capacità di condurre azioni terroristiche anche su larga scala

Il 23 agosto il vice ministro della difesa somalo, Abullahi Olad Rooble, è stato vittima di un attacco esplosivo nella capitale.  L’attentato è avvenuto presso il ministero della difesa tramite IED’s, il vice ministro ha subìto solo alcune ferite, mentre due persone hanno perso la vita. Già il 7 luglio nove persone erano state uccise e tredici erano rimaste ferite a causa di un attacco al compound del ministero dell’interno presso la Siyadka junction. Fonti somale confermano che la responsabilità per l’attacco a Rooble è da attribuire a Al Shabaab. In Somalia è in corso anche un rimpasto delle maggiori cariche nelle forze di sicurezza nazionali. Il presidente Mohamed Abullahi Mohamed Farmajo il 16 agosto ha cambiato alcuni vertici dell’esercito, come parte di un vasto programma volto a sconfiggere Al-Shabaab: il generale Dahir Aden Elmi è stato nominato capo delle Defence Forces, sostituendo Abdiweli Jama Gorod. Occorre sottolineare che la vasta corruzione, le difficili condizioni di lavoro e le paghe molto limitate, sono tutti fattori destinati a indebolire le capacità delle forze di sicurezza locali. Inoltre la struttura clanica del paese incide pesantemente sulla rivalità tra diverse fazioni all’interno delle forze armate, facilitando le possibilità per i militanti jihadisti di infiltrarsi nell’esercito e di minare la sua credibilità. 

Le difficili condizioni operative delle forze di sicurezza costringono il governo di Mogadiscio a dipendere pesantemente dagli aiuto che provengono dall’estero. Permane grande preoccupazione nella comunità internazionale per i possibili sviluppi in seguito al ritiro delle truppe AMISOM previste per il 2020. Non si esclude la possibilità che tale ritiro possa slittare al 2021, dal momento che il passaggio di consegne nelle mani delle forze di sicurezza somale appare alquanto rischioso per la sicurezza di tutta l’area. 

 

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Claudio D'Angelo

Laureato con lode in Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza presso l’Università degli Studi di Perugia.
Laureando in Ricerca Sociale per la Sicurezza Interna ed Esterna (Safety and Security Manager).
Analista di intelligence perfezionato nell'analisi del rischio, nell'individuazione delle possibili minacce terroristiche e nella vulnerabilità dei siti industriali, delle infrastrutture critiche e degli obiettivi strategici.
Esperto nella gestione degli scenari di emergenza e nella tutela e la messa in sicurezza di personale operante in aree di crisi, con specifico expertise dell’area mediorientale.
Redattore per il magazine – online Convincere, svolge ricerche nel campo della diffusione dei movimenti Jihadisti in Medio Oriente e Africa, nell’applicazione della teoria dei sistemi complessi alla società e della Network Analysis nel processo di analisi d’intelligence.

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