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EXTRAORDINARY REDENTION – Alma Shalabayeva

Mercoledì, 24 Luglio 2013 13:38

Tutto passa attraverso i tubi del gasdotto South Stream.  In italiano “flusso meridionale”.

Se qualcuno ha pensato che gli alti funzionari del Ministero dell’Interno, sacrificati alla stabilità politica, abbiano agito con leggerezza, si sbaglia, la prima preoccupazione del Governo era, ed è, non  indebolire la presenza italiana ad Astana.

Come al solito si è voluta mascherare una coordinata operazione di intelligence con un banale errore del Viminale.

Published in Asia & Pacifico

John Kerry’s visit to the Middle East provides several signals on political issues in the region. In particular, it brings back into focus the goal of kick starting the immobile regional peace process.  

The first signal is the American decision for Amman to be the meeting place with the Palestinians. The message is to both Palestinians and Jordanians foreshadowing Jordan’s role in the upcoming settlement process, which, if all goes well, will be looking much healthier in the coming weeks.

Published in Medio Oriente

CAOS EGITTO

Sabato, 20 Luglio 2013 12:17

Il presidente appena nominato Adli Mansour, ha promesso che combatterà con ogni mezzo coloro che stanno tentando di trascinare l’Egitto verso il caos.

I Fratelli Musulmani infatti hanno in programma di incoraggiare proteste di massa al fine di chiedere il ritorno del deposto capo islamico Mohamed Morsi.

Published in Medio Oriente

La sicurezza e' la priorita'

Domenica, 14 Luglio 2013 23:14

"La sicurezza è la priorità" - Questo potrebbe essere lo slogan del prossimo periodo per la maggior parte dei paesi della regione. Mentre la crisi siriana passa attraverso una nuova fase, e non vi è un vero e proprio focus sul porre fine alla violenza, ci saranno conseguenze per la regione, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. La maggior parte dei paesi sono attesi per affrontare le sfide di sicurezza reale, soprattutto quelli che facevano parte del conflitto in Siria, in politica o un livello geografico.

La Giordania è uno dei paesi che potrebbero affrontare questo tipo di sfida. Molti indicatori mostrano che la Giordania ha adottato piani più proattivi che aiutano a mantenere la sicurezza e la stabilità del paese.

Published in Medio Oriente

L’IMBARAZZO ATLANTICO DEL DATAGATE

Lunedì, 08 Luglio 2013 17:47

Luglio 2013, un’estate che si preannuncia arroventata dalle rivelazioni di Edward Snowden, la “talpa”; ex collaboratore della CIA e dell’NSA, per qualcuno un eroe, per altri un traditore. 

Da giungo ha inizio il Datagate, lo scandalo della sorveglianza globale: controllo delle comunicazioni telefoniche, sorveglianza elettronica, spionaggio nelle sedi diplomatiche; queste sono le principali “bombe” lanciate da Snowden dopo aver lasciato la sede dell’NSA nelle Hawaii nel mese di maggio.

Published in America

Evoluzione Vs rivoluzione

Domenica, 07 Luglio 2013 19:41

Turchia, Qatar ed Egitto hanno tutti recentemente sperimentato transizione politica e disordine. Stranamente, è gli stessi tre paesi che hanno avuto una posizione aggressiva sulla Siria.

Dopo la recente successione politica in Qatar una strategia di uscita è imminente. Questo cambiamento è apparso quando Al Jazeera, il più efficace strumento di cambiamento nel mondo arabo e ampiamente utilizzata dall'amministrazione del Qatar, è stato privato di avere priorità o esclusività nella copertura della successione in Qatar.

Published in Medio Oriente

Sembra che le sole parole del neo-eletto presidente iraniano Hassan Rohani siano bastate per mettere in moto l’opinione internazionale e stimolare le varie potenze a valutare un’apertura futura verso l’Iran. Prima ancora di insediarsi ufficialmente, il presidente Rohani ha affermato che il suo futuro governo si impegnerà  ad applicare una politica di intesa costruttiva con il mondo, difendendo allo stesso tempo tutti i diritti del popolo iraniano. 

Published in Medio Oriente

Trasformazioni politiche imminenti

Domenica, 30 Giugno 2013 23:23

Impatti politici e di sicurezza della crisi in Siria sono a rotazione attraverso la regione. Dalla crisi politica in Turchia agli effetti della sicurezza in Iraq e in Libano. I vicini della Siria dovrebbero essere pronti ad affrontare le nuove funzionalità della crisi. La Giordania dovrebbe anche essere pronta ad affrontare vari scenari relativi alla complicazione della crisi in movimento attraverso il confine siriano. 

Published in Medio Oriente

La cronaca è cruda e sintetica, il mezzo un VTLM Lince è stato oggetto di un attacco da parte di elementi ostili, l’episodio è dell’otto giugno 2013.

Una bomba a mano sarebbe stata lanciata dentro il mezzo militare provocando la morte del militare e il ferimento di altri commilitoni.

La  rivendicazione dell'agguato da parte dei talebani, descrive l'azione come un atto coraggioso compiuto da un, “eroico ragazzino afghano di 11 anni che ha lanciato la granata”.

Published in Asia & Pacifico

GLI “AMICI DELLA SIRIA” PRONTI AD AGIRE?

Martedì, 25 Giugno 2013 11:02

Undici paesi sembrerebbero pronti a incrementare il proprio aiuto ai gruppi ribelli che combattono il regime di Assad. Questo è quanto emerso dall’ultimo summit del collettivo diplomatico internazionale “Friends of Syria Group” tenutosi a Doha (Qatar) il 21 e il 22 giugno. Rispetto al primo incontro di Marrakech (12 dicembre 2012) al quale presero parte ben 144 paesi, il meeting di Doha ha registrato la partecipazione di soli undici stati; eppure, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Egitto, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi si sono dichiarati pronti e intenzionati a supportare la guerriglia anti regime in termini di rifornimento d’armi ed equipaggiamenti. Per l’Emiro del Qatar Al-Thani rifornire armi ai ribelli è l’unica carta da giocare: «l’uso della forza è necessario per ottenere giustizia», queste le sue parole a summit concluso. La stessa linea pare esser condivisa dal Segretario britannico per gli Affari Esteri William Hague secondo il quale una soluzione politica al conflitto è difficilmente immaginabile: «se Assad e il suo regime pensano di poter eliminare ogni forma di legittima opposizione con la forza, è nostro dovere fornire assistenza a tale opposizione» ha dichiarato Hague, pur sottolineando che al momento Londra non ha espresso una propria posizione ufficiale.

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