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12-04-2024

W. W.

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L’Ucraina è un campo di battaglia e anche un tavolo di trattative. Un’area di disputa dello “scontro di civiltà” predetto da Samuel Huntington nel vicino ma lontano 1996. L’Ucraina è dove tutto finisce e inizia. È qui che finisce l’eurasiatismo (il sogno di un’Europa da Lisbona a Vladivostok) ed è dove inizia il nuovo capitolo del perpetuum bellum tra Nord America e Russia. Ed è soprattutto un teatro chiave delle operazioni della “Terza World War a pezzi”.

Gli analisti temono “l’internazionalizzazione del conflitto”, ma la verità è che è già globale. In un certo senso, lo è sempre stato. Ma è diventato ufficialmente globale quando l’Ucraina ha creato una Legione Straniera, ed ha iniziato a ricevere armi dalla NATO, In Ucraina si combatte un nuovo capitolo di quella che Papa Francesco aveva già definito nel 2014 “Terza Guerra Mondiale a pezzi”. La guerra in Ucraina ha innescato la crisi più profonda nelle relazioni di Mosca con l’Occidente dalla crisi missilistica cubana del 1962. Putin ha spesso messo in guardia sui rischi di una guerra nucleare, ma afferma di non aver mai sentito il bisogno di usare armi nucleari in Ucraina. I commenti di Putin arrivano dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato circa tre settimane fa di non poter escludere lo schieramento di truppe francesi in Ucraina se l’invasione russa dovesse continuare. Putin ha detto che vorrebbe che Macron smettesse di cercare di aggravare la guerra in Ucraina ma giocasse un ruolo nel trovare la pace: "Sembra che la Francia potrebbe svolgere quel ruolo. Non tutto è ancora perduto". "L'ho detto più e più volte e lo dirò ancora. Siamo a favore dei colloqui di pace, ma non solo perché il nemico è a corto di proiettili", ha detto Putin. Putin ha respinto le critiche degli Stati Uniti e dell’Occidente nei confronti delle elezioni, che la Casa Bianca ha definito non libere ed eque, affermando che le elezioni statunitensi non sono state democratiche e criticando l’uso del potere statale contro Donald Trump." Il mondo intero ride di quello che sta succedendo lì","È solo una catastrofe, non è democrazia, che diavolo è”? ha detto Putin degli Stati Uniti. "Alla domanda sulla sorte del leader dell'opposizione Alexei Navalny, morto in circostanze inspiegabili in una prigione russa nell'Artico il 16 febbraio, Putin ha detto che era semplicemente "morto" usando il nome di Navalny per una delle prime volte in pubblico. Vladimir Putin ha parlato della prospettiva di un conflitto su vasta scala tra Mosca e la NATO che porterebbe a una “Terza World War”, dopo aver rivendicato la vittoria in un’elezione condannata dall’Occidente come né libera né giusta. Dopo che il Cremlino ha dichiarato di aver ottenuto quasi l'88% dei voti, il presidente russo è intervenuto in una conferenza stampa nella quale ha preso di mira coloro che "vogliono intimidirci". Ha detto che una mossa del genere "non ha funzionato ora e non funzionerà in futuro. Recentemente, rispondendo alle domande dei giornalisti, Putin è stato interrogato sulla possibilità di un conflitto tra Russia e Occidente, risposta: "Penso che tutto sia possibile nel mondo moderno. "Ma ho già detto, ed è chiaro a tutti, che siamo ad un passo da una terza guerra mondiale su vasta scala. Penso anche che quasi nessuno sia interessato a questo", ha aggiunto. L’Istituto americano per lo studio della guerra (ISW) ha affermato che Putin si sta preparando per una guerra su larga scala con la NATO a lungo termine. Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avvertito a dicembre che Putin avrebbe attaccato la NATO dopo l’Ucraina, cosa che il leader russo ha liquidato come “una sciocchezza”. i conflitti regionali in corso potrebbero essere un segnale che la presa dell’America sul resto del mondo sta iniziando a allentarsi un po’. Anche se non possono sfidare direttamente gli Stati Uniti, potenze come la Russia stanno diventando sempre più disposte e capaci di affermare i propri interessi geopolitici, rendendo più difficile per gli Stati Uniti mantenere il ruolo post-Guerra Fredda di “sceriffo globale”. Un’era in cui gli Stati Uniti erano l’unica grande potenza non sarebbe potuta durare per sempre, oggi gli avversari degli Stati Uniti sono in grado di respingere l’ordine liberale internazionale. Ciò segna un ritorno a una situazione globale più antica, in cui molteplici grandi potenze competono per affermare la propria posizione sulla scena mondiale e le controversie armate per il territorio e per le risorse sono sempre più comuni.

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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