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Hacking Team e danni collaterali

Domenica, 02 Agosto 2015 23:54

In Italia, i cittadini, non hanno una reale percezione di quanto avvenuto con la violazione dei sistemi informatici di una società privata che offre "servizi" a vari paesi. Se si fosse parlato ad esempio, di un'azienda che si occupava di sbobinamento di dati da autovelox, per conto di una polizia municipale, magari sarebbe scoppiato l'inferno:"c'è il penale per i dati trattati da soggetti che non hanno la qualifica di P.G.", etc.

Qui si parla (stando a quanto si può leggere in rete) di controllo di dispositivi che non sono solo computer o tablet ma anche smartphone. Controllare non vuol dire solo osservare o acquisire ma significa anche bloccare, utilizzare, scrivere, cancellare e dunque agire per conto dell'utilizzatore! Pensate se qualcuno potesse depositare dei file la cui detenzione è vietata e perseguita dalla legge come ad esempio immagini pedo-pornografiche... oppure pensate se il dispositivo del soggetto X coinvolto in un procedimento, infettato da questo malware fino ad un mese fa sconosciuto alla maggioranza dei software, venisse inquinato con materiale schiacciante. 

Published in Italia

COME FINIRA IL DATAGATE?

Domenica, 08 Dicembre 2013 22:06

Tutti sanno cosa sia il Datagate, tutti sanno come e quando sia esploso; ma quanti possono dire di sapere come andrà a finire? La risposta è, chiaramente, nessuno. Tuttavia, avanzare una previsione non è cosa fuori portata.

Published in America

Le vicende legate al Datagate hanno portato il dibattito dai forum politici alla carta stampata. Ciò è quanto sta accadendo da qualche tempo a questa parte in Gran Bretagna dove è nata una sorta di querelle tra il quotidiano filo-conservatore Daily Mail e il politicamente indipendente The Guardian. Proprio mentre le rivelazioni di Snowden portavano sul banco degli imputati gli agenti del GCHQ (Government Communications Headquarters), rei di aver supportato le attività di spionaggio americano controllando le comunicazioni del governo italiano e dei suoi cittadini, il Daily Mail sì è lanciato in una campagna contro il The Guardian che il 25 ottobre aveva pubblicato la notizia. Secondo il Daily Mail, i reportage del The Guardian non sono che un vero e proprio regalato per potenziali terroristi che vedono nella Gran Bretagna un ghiotto obiettivo. In un’ironica vignetta, il Daily Mail “dipinge” un venditore di strada mentre porge a un individuo in passamontagna una copia del The Guardian mentre, appeso al tavolino su cui il venditore ha impilato le altre copie del giornale, un poster pubblicitario recita: "The Guardian – Secrets of MI5 and CGHQ – read all about it". Per contro, a supportare la causa del The Guardian si sono schierati numerosi editori di altrettante testate di tutto il mondo, editori che hanno mostrato nei loro editoriali la propria solidarietà al quotidiano britannico leggendo nei suoi articoli un segno di democrazia e la rappresentazione essenziale del concetto di libertà d’espressione.

Published in Europa

CHI CONTROLLA I CONTROLLORI – DATAGATE DOCET

Lunedì, 11 Novembre 2013 23:02

In queste ore è uscita una notizia davvero importante: (http://www.repubblica.it/politica/2013/11/11/news/privacy_pi_tutele_dal_governo_dopo_datagate-70761612/) “I servizi segreti italiani, d'ora in avanti, ogni qualvolta avranno a che fare con i dati sensibili dei propri cittadini, dovranno comunicarlo all'Autority per la privacy. È il perno attorno a cui ruota il protocollo d'intesa tra il Garante e l'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Dis firmato oggi a Palazzo Chigi”.

Published in Italia

Potrebbero essere i siti web istituzionali del parlamento, i bersagli di Anonymous, che annuncia la propria scesa in campo per venerdì 21 giugno 2013 in un video diffuso sul web in queste ore. Gli attacchi potrebbero anche arrivare prima di quella data, e non è detto che solo i siti istituzionali verranno presi d’assalto. Di seguito il testo completo delle dichiarazioni effettuate nel video:

Published in Italia

Nuova guerra fredda?

Domenica, 03 Marzo 2013 15:13

Sarebbe un'unità segreta dell’esercito di liberazione popolare cinese, la responsabile della maggior parte dei tanti attacchi informatici cinesi in aziende statunitensi e relative infrastrutture. A dirlo è David Sanger corrispondente da Washington per il New York Times.

Dal punto di vista diplomatico la realtà Cyber è molto complicata… pensare che il proprio avversario possa riuscire ad intrufolarsi nei propri sistemi riuscendo addirittura ad impossessarsene, con la possibilità di spegnerli in qualsiasi momento o di riattivarli a proprio piacimento, non è difficile ipotizzare le conseguenze su tutti i settori come ad esempio il controllo dello spazio aereo ma non solo. Uno dei recenti attacchi ha visto come target proprio il New York Times, e dalla relazione di una società di sicurezza informatica si evincerebbe il pieno coinvolgimento dei militari cinesi in questa azione.

Published in America

Il 23 gennaio 2013 la Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana scriveva  quanto segue:

“Il Presidente del Consiglio Mario Monti e i Ministri membri del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica hanno firmato il decreto per accrescere le capacità del Paese di confrontarsi con le minacce alla sicurezza informatica.

L’Italia si dota così della prima definizione di un’architettura di sicurezza cibernetica nazionale e di protezione delle infrastrutture critiche. Il decreto pone le basi per un sistema organico, all’interno del quale, sotto la guida del Presidente del Consiglio, le varie istanze competenti possono esercitare in sinergia le loro competenze.

Gli attacchi alla sicurezza informatica negli ultimi anni hanno avuto una crescita esponenziale. Assinform stima che il 40% degli attacchi richiedono almeno 4 giorni per essere risolti. Nel 90% dei casi l’attacco ha successo a causa dell’errata configurazione del sistema di sicurezza e per la mancanza di competenze specifiche. I costi sostenuti da privati e PA per proteggersi sono consistenti: Gartner li quantifica in 55 miliardi di dollari nel 2011, 60 nel 2012 e 86 (stimati) entro il 2016.

Published in Italia
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