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Medio Oriente

Medio Oriente

Secondo diversi rapporti di sicurezza, la popolarità di Hamza Bin Laden, figlio di Osama Bin Laden, è in aumento e alcuni rapporti suggeriscono che tra i seguaci di Al Qaeda, è in realtà più popolare di Al Zawahiri.

La graduale caduta dell'ISIS in Siria e in Iraq rischia di provocare la crescita di altri gruppi nella scena terroristica. Stiamo già iniziando a vedere l'apparizione di una nuova generazione di Al Qaeda. L'ISIS ha aumentato la brutalità e la portata globale del movimento jihadista, quindi qualsiasi gruppo che entri nei suoi panni probabilmente aumenterà su entrambi i fattori suggerendo che dovremmo aspettarci attacchi devastanti in grandi città in Europa e negli Stati Uniti quando nuovi gruppi entreranno nel vuoto lasciato dall'ISIS - probabilmente usa tattiche simili a quelle dell'ISIS, come gli attacchi di lupo solitario.

Domenica, 24 Dicembre 2017 22:48
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La forma più comune della classificazione delle  armi chimiche è quella che si basa sugli effetti provocati sull’organismo per questo motivo imputare i decessi a seguito del presunto bombardamento siriano al Gas Sarin è quanto di più improbabile ed inesatto si possa sostenere.

Il gas Sarin è un agente nervino, può essere liquido od aeriforme ed è incolore ed inodore.

Non ha persistenza nell’aria e si dissolve  rapidamente a seconda delle condizioni meteo.

Le dosi letali vanno considerate tra 100 LCt 50 (11) e  1700 LD 50 (12) quindi siamo di fronte a diversi tipi di composti che si utilizzano a seconda delle circostanze di attacco e di distribuzione aerea in considerazione, come già detto delle condizioni meteo al momento dell’azione.

Giovedì, 16 Novembre 2017 19:57
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In un'atmosfera dinamica come il Medio Oriente, il concetto di sicurezza nazionale deve essere rivisto al fine di affrontare con successo le sfide fornendo strumenti efficaci ed efficienti per sviluppare una società più resiliente.

Il nuovo concetto di sicurezza nazionale non può essere limitato alle questioni militari e di sicurezza come negli ultimi anni. Deve proteggere con successo sia i cittadini che lo stato da ogni minaccia e pericolo. Per fare ciò dobbiamo includere una gamma più ampia di questioni come la diplomazia, lo sviluppo microeconomico, il potere economico, le relazioni interne ed interne allo stato, nonché le comunicazioni interne ed esterne.

Domenica, 12 Novembre 2017 23:22
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Tornano le bombe contro i cristiani, contro la quotidianità di un paese e di un popolo che cerca lentamente di tornare alla normalità, anche se con un governo che non ammette contraddittorio e non tollera opposizioni democratiche.

Mercoledì, 12 Aprile 2017 12:50
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Idlib sotto attacco, uccisi con armi chimiche numerosi civili e molti bambini, l’orrore torna in Siria e subito i Media di tutto il mondo hanno individuato in Assad il responsabile del massacro.

Anche questa volta senza alcuna prova oggettiva e senza mostrare i tracciati radar statunitensi che potrebbero dire senza ombra di dubbio quali e quanti aerei da combattimento e quando hanno sorvolato Idlib.

Venerdì, 07 Aprile 2017 19:22
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The degenerating presence of ISIS on the Syrian and Iraqi soil forces the group to adopt a new strategy that aims to compensate its losses, offers the impression that it still retains its strength, and that it is still able to hit everywhere. Moreover, it is vital for the group to seek creating new climates that form attraction points for its members departing Syria and Iraq.

Venerdì, 30 Dicembre 2016 12:46
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La coalizione sunnita guidata dai sauditi sta operando manovre militari per spostare armamenti e mercenari sulle coste occidentali dello Yemen, ovvero dove le maggiori riserve di petrolio yemenita sono presenti. Lo Yemen inoltre vanta grandi riserve anche nelle regioni di Ma’rib, al-Jawf, Shabwah e Hadhramaut, riserve però mai sfruttate.

Lunedì, 19 Dicembre 2016 20:52
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La città di Bengasi, nell’est della Libia, è oggetto di un’infiltrazione terroristica in aumento, nonostante la forza operativa delle truppe guidate da Haftar. Il leader del gruppo tunisino Ansar al Sharia Abu Ayad si trova in città e opera costantemente al fianco del braccio libico dell’organizzazione, che era guidato da Mohammed al Zahawi fino alla sua uccisione da parte dell’esercito di Haftar. La presenza sul terreno di esponenti di primo livello di Ansar al Sharia e di Daesh a Bengasi sarà riscontrabile anche grazie all’aumento di sequestri di uomini vicini a Haftar. È possibile infatti che il colonnello Fouzi al Mabruk al Hasi, ufficiale dell’Esercito Nazionale Libico, sia stato rapito da una milizia islamista legata ad Ansar al Sharia nella città di Shahat con il sostegno degli uomini di Daesh presenti a Bengasi. Gli ufficiali di Haftar stanno cercando di difendere le infrastrutture della Mezzaluna petrolifera dalla presenza di milizie islamiste, in particolare elicotteri M35 hanno impedito a un convoglio della milizia delle Brigate di Difesa Bengasi di muoversi da al Jafrah fino a Ras Lanuf, grazie a un raid nella località di Nawafiliya. Per l’esercito di Haftar è di fondamentale importanza mantenere sotto controllo i terminal di greggio della Mezzaluna petrolifera, dal momento che i proventi che derivano dalla vendita del petrolio occorrono per soddisfare le richieste economiche delle diverse tribù e milizie che sostengono l’Esercito di Liberazione Nazionale. Mentre sul campo gli ufficiali di Haftar si oppongono militarmente alle milizie islamiste che fanno capo all’ex gran muftì libico Sadeq al Ghariani, a Bengasi altri esponenti delle milizie islamiste che operano tra Misurata e Sirte, come Abdul Haif Hamed e Amir Khalifa, stanno cercando di ottenere dagli ufficiali di Haftar la possibilità di abbandonare le postazioni sulla costa muovendo verso sud senza essere attaccati. Questa possibilità è ancora improbabile, anche perché le popolazioni che sostengono Haftar non permetterebbero alle milizie islamiste di attraversare i loro territori senza conseguenze. La tribù dei Tebu è pronta a vendicare l’uccisione del capo della loro brigata, il maggiora Isa al Tabawi, ucciso a Bengasi dalle milizie armate del Consiglio della Shura di Bengasi, tra la zona di Bousnib e Ganfuda, ad ovest della città. Inoltre Haftar sta utilizzando mercenari sudanesi del Movimento Giustizia ed Equità nella zona della Mezzaluna petrolifera, sui quali non ha il totale controllo sul territorio. 

La possibilità paventata da Haftar di muovere verso Tripoli per combattere le milizie presenti in città si sta facendo più concreta. Nonostante un’eventuale operazione a guida dell’Esercito Nazionale Libico potrebbe  per reazione riunire le diverse milizie armate di Tripoli in un fronte unico, la forza operativa delle truppe di Haftar rimane comunque nettamente più forte, anche grazie all’aumento di sostegno militare e finanziario che sta arrivando da Mosca. 

 

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Venerdì, 16 Dicembre 2016 21:07
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Il futuro della Libia resta fortemente legato a quello del Generale Haftar, comandante dell'autoproclamato Esercito Nazionale Libico. Haftar si è mostrato contrario alla proposta di costituire un consiglio militare comprendente diversi ufficiali provenienti da tutta la Libia, da mettere a capo delle forze armate libiche.

Sabato, 23 Luglio 2016 12:21
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I negoziati in corso in Kuwait e sostenuti dalle Nazioni Unite sono stati sospesi al termine di giugno in occasione della 'Id al Fitr. I colloqui sono ripresi il 16 luglio, dopo un breve ritardo dovuto alla richiesta da parte del governo yemenita di assicurazioni dalle Nazioni Unite circa un'agenda di negoziati programmata.

Venerdì, 22 Luglio 2016 12:41
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