Che la Turchia stia attraversando un periodo in cui le libertà fondamentali non sono tutelate dallo Stato è ormai sotto gli occhi di tutti. Vorrei però che non fosse sotto gli occhi ma davanti agli occhi. Quello che succede in Turchia è inaccettabile.
Umanamente, politicamente, socialmente inaccettabile. Centinaia di persone continuano a condurre la propria pseudo vita “ospiti” nelle carceri turche, senza nessuna protezione né garanzia: senza nessun diritto. Persone incarcerate senza nessun capo di accusa serio e provato, rinchiuse nelle carceri da mesi in attesa di un processo che nella maggior parte dei casi è una farsa.
Nucleare – Gli Emirati Arabi Uniti a breve giro inaugureranno la loro prima centrale nucleare. L’unità 1 dell’impianto nucleare di Barakah ad Abu Dhabi è pronta per iniziare la produzione di energia, secondo un’attenta valutazione di operatività condotta da un team internazionale di esperti del settore.
Nei giorni scorsi, Sua Altezza Sheikh Abdullah bin Zayed Al Nahyan, ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, ha avuto a Bruxelles, un incontro istituzionale con Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea, per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché vicepresidente della Commissione europea.
Il presidente degli Stati Uniti Trump ha indicato che siamo a pochi giorni dall'annuncio del suo tanto atteso piano di pace in Medio Oriente, dopo l'incontro con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo rivale elettorale Benny Gantz alla Casa Bianca. È probabile che il piano includa il nuovo status quo che è stato implementato, quindi ci si aspetta molto che non sarà popolare tra i palestinesi. Persino lo stesso Trump lo ha riconosciuto, ma li ha assicurati che ne trarrebbero beneficio. È improbabile che il rifiuto di accettare il nuovo piano cambi le cose sul campo, poiché esiste una nuova realtà che stabilisce nuove regole e deve essere la base per qualsiasi nuova visione della pace.
Non ci sarà una terza guerra del golfo.
Il target killed del Generale Soleimani deve essere inquadrato nella necessità del governo USA di ristabilire gli equilibri proporzionali nell’area, tali da riportare gli americani ad un totale controllo dell’espansione iraniana.
L’azione dei militari Usa non può essere messa in relazione alla politica interna statunitense ed ai problemi del Presidente.
Non vi è dubbio che si sta verificando un cambiamento significativo nella condotta della politica internazionale. Le relazioni internazionali sono sempre più basate sull'interesse economico e meno su alleanze e valori ideologici. Ciò sta avendo un impatto globale, ma per un paese come la Giordania, che è totalmente dipendente dai suoi alleati, richiede una revisione urgente della sua posizione e del suo approccio che si basa attualmente sul valore sottostante delle sue alleanze politiche percepite, che si sono chiaramente spostate.
“Bisogna lavorare insieme. Tutti. Stati, istituzioni, religioni, culture. Lavorare insieme per lo sviluppo integrale di ogni uomo e di tutto l’uomo”. Lo afferma padre Rifat Bader, 48 anni, sacerdote cattolico di nazionalità giordana, direttore del Catholic Center for Studies and Media in Giordania. Padre Rifat nei giorni scorsi era a Cagliari per partecipare all’incontro “Percorsi, popoli e religioni a confronto” svoltosi alla Mediateca del Mediterraneo.
Si è tenuto lo scorso 16 novembre ad Abu Dhabi il primo incontro tripartito tra Emirati Arabi Uniti, Cipro e Grecia alla presenza di Sua Altezza lo sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan, ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, e i suoi omologhi, il cipriota Nikos Christodoulides e il greco Nikos Dendias.
Diciassette imprenditrici degli Emirati Arabi che sono state selezionate durante la seconda edizione del Badiri Social Entrepreneurship Program (BSEP) per visitare Londra e Liverpool con lo scopo di apprendere pratiche commerciali socialmente efficaci e innovative.
È la prima volta che imprenditrici emiratine, scelte sulla base di una serie di interviste condotte nella fase preselettiva, partecipano al programma ideato con l’obiettivo di potenziare e dotare le manager delle conoscenze necessarie a trasformare le loro attività in imprese sociali redditizie.
Anita Bhatia, vicedirettore esecutivo di UN-Women, l’agenzia dell’ONU per l’emancipazione femminile, ha affermato che i recenti successi contro le discriminazioni di genere rischiano di essere messi a rischio a causa del preoccupante “respingimento” dei diritti delle donne in alcune parti del mondo.
Durante la sua visita negli Emirati Arabi Uniti ha però affermato di essere comunque ottimista riguardo alle prospettive di progresso, esortando gli Emirati Arabi Uniti a continuare nel cammino intrapreso e diventare un esempio per le migliori pratiche nella promozione della parità nelle aree del Golfo.