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27-03-2015

Ucraina Weekly Update: 15 marzo – 21 marzo

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Ucraina Weekly Update: 15 marzo – 21 marzo EEC PRESS

Quarta settimana dall’inizio della tregua in Ucraina orientale. Lo scopo degli updates pubblicati da Triage è di fornire un resoconto sul rispetto dei primi tre punti fondamentali previsti degli accordi di Minsk II:

1.      Cessate-il-fuoco immediato e totale (entrato in vigore dalla mezzanotte locale del 15 febbraio).

2.      Ritiro delle rispettive armi pesanti dalla linea di fronte in modo da creare una zona cuscinetto: 50km per l’artiglieria calibro 100mm o superiore; 70km per i sistemi lanciarazzi multipli (MRLs); e 140km per gli MRLs Tornado-S, Uragan e Smerch e per i missili balistici tattici Tochka U.

3.      Monitoraggio e verifica dei punti 1 e 2 via missione OSCE.

 

Settimana 1: 15 febbraio – 21 febbraio. Al 18 febbraio, nessuno dei tre punti in questione era stato rispettato: i resoconti dell’OSCE raccontano di violenti combattimenti, di armi pesanti stazionarie sulla linea di fronte, e di restrizioni alla libertà di movimento degli ispettori.

Settimana 2: 22 febbraio – 28 febbraio. Al 24 febbraio, nonostante qualche timido miglioramento, la situazione era rimasta sostanzialmente invariata: l’area attorno a Donetsk ancora epicentro degli scontri, poca chiarezza da entrambe le parti circa il ritiro delle armi pesanti, persistenti restrizioni alla missione dell’OSCE.

Settimana 3: 1 marzo – 7 marzo. L’area di Donetsk è rimasta “epicentro” di scontri più o meno intensi tra i due schieramenti: anche se il numero delle violazioni sembra registrare un calo rispetto alle due settimane precedenti, la situazione resta nel suo complesso precaria.

Settimana 4: 8 marzo – 14 marzo. Il pieno rispetto dei tre punti in questione procede a rilento e non si registrano progressi particolarmente significativi. Se nell’Oblast di Lugansk gli accordi sembrano poter reggere con maggior facilità, lo stesso non può essere detto per quanto riguarda l’Oblast Donetsk.

 

Settimana 5: 15 marzo – 21 marzo. La situazione in Ucraina orientale resta mutabile e imprevedibile; non presenta garanzie circa il completo rispetto dei primi tre punti previsti dall’accordo firmato a Minsk, specialmente nel breve periodo.

Persistono le violazioni del Punto 1, anche se rispetto il numero degli episodi è leggermente calato rispetto alla settimana precedente: sono 53 gli episodi registrati nell’arco della quinta settimana e 60 quelli registrati nella quarta. La situazione nell’area di Donetsk resta precaria. Infatti, il 43,4% degli episodi ha coinvolto la città e le aree limitrofe a nord-ovest: Pisky (12km), Opytne (13km), Avdiivka (15km) controllate dalle forze governative; l’area di Spartak (7km) e dell’aeroporto (10km) controllate dalle unità della RPD (Repubblica Popolare di Donetsk). Inoltre, le violazioni si sono concentrate quasi esclusivamente nell’Oblast (regione) di Donetsk: 48 su 53 episodi registrati. Infine, si segnala un continuo deterioramento della situazione attorno alla città di Shyrokyne (poco distante da Mariupol): 21 su 53 episodi sono stati registrati nell’area (39,6%); 18 episodi in più rispetto alla settimana precedente.

Anche il Punto 2 ha subito diverse violazioni: le armi pesanti continuano ad essere utilizzate, la loro presenza nella zona cuscinetto (stazionarie o in movimento) è stata notata dagli ispettori della SMM[1], e i vari rapporti indicano che in vari depositi non sono stati trovati armamenti precedentemente registrati dagli ispettori. Le violazioni del cessate-il-fuoco causate da armi pesanti hanno raggiunto un nuovo picco questa settimana, arrivando a 20 episodi registrati. Tuttavia, non sono mancati casi di adempimento su entrambi i fronti: in 3 depositi delle Forze Armate Ucraine (FAU), visitati il 15 marzo, la SMM  ha confermato la presenza di armamenti precedentemente catalogati; la posizione di 3 depositi delle FAU, visitati il 17 marzo, era conforme alle rispettive linee di ripiego; il contenuto di 3 depositi delle FAU e di 8 depositi della RPD, visitati il 19 marzo, si conformava agli accordi presi; il contenuto di altri 3 depositi delle FAU e di 5 della RPD, visitati il 20 marzo, era invariato rispetto alle visite precedenti; discorso valevole anche per 5 aree di raccolta delle FAU e 3 della DPR visitate lo stesso giorno.

Infine, diverse violazioni hanno riguardato il Punto 3: la libertà d’accesso e di movimento della SMM ha subito numerose restrizioni. Agli ispettori dell’OSCE è stato impedito l’accesso a edifici, villaggi/città e a particolari aree geografiche; in diverse occasioni gli ispettori sono stati fermati ai checkpoint governativi, a quelli della RPD e a quelli della RPL (Repubblica Popolare di Lugansk) per essere poi mandati indietro o trattenuti per diversi minuti prima di poter procedere (in alcuni casi, è stato concesso il passaggio solo dopo un controllo delle identità degli ispettori)[2]; infine, altre restrizioni sono state causate dalla presenza di strade bloccate[3].

 

Note circa la raccolta e lettura dei dati. I dati raccolti nelle tabelle mostrate nelle figure sottostanti (Figura 1 – Figura 5) indicano il numero dei casi in cui è avvenuta una violazione dell’accordo di Minsk. I dati sono stati estrapolati dai rapporti pubblicati dalla Special Monitoring Mission to Ukraine dell’OSCE[4]. Si prega di considerare i dati riportati nelle tabelle come puramente indicativi.

 

Figura 1 - Violazioni del Punto 1 degli accordi di Minsk Parte 1
 
Figura 2 - Violazioni del Punto 1 degli accordi di Minsk (Parte 2)
 
Figura 3 - Violazioni del Punto 2 degli accordi di Minsk
 
Figura 4 - Violazioni del Punto 3 degli accordi di Minsk (Parte 1)
 
Figura 5 - Violazioni del Punto 3 degli accordi di Minsk (Parte 2)
 


[1] Questo tipo di violazioni non è stato preso in considerazione nei precedenti Weekly Updates.

[2] Questo tipo di violazioni non è stato preso in considerazione nei precedenti Weekly Updates.

[3] Questo tipo di violazioni non è stato preso in considerazione nei precedenti Weekly Updates.

[4] http://www.osce.org/ukraine-smm/daily-updates?page=1.

© Riproduzione Riservata

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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